Dal 13 Marzo 2013 la Chiesa ed il mondo hanno un nuovo Papa, un Papa che come si è scritto ha già infranto parecchi costumi: è il primo Sud Americano, è il primo che si prsentato completamente vestito di rosso, è il primo che ha usato il nome Francesco.
Immancabilmente il nome “Francesco” ha rimembrato nelle menti di tutti San Francesco d’Assisi, poverello di Assisi, e la sua storia, le sue opere e le sue azioni; san Francesco che decise di abbandonare tutto e dedicarsi soltanto alla parola di Dio e al servizio dei poveri e degli emarginati; una devozione a Dio che lo ha caratterizzato per tutta la vita, uno stile di vita che diede vita all’ordine che porta il suo nome. Dal 1939 San Francesco è patrono d’Italia assieme a Santa Caterina da Siena.
Papa Francesco arriva dopo Papa Benedetto XVI, anche qui il nome di un frate famoso che non può non far venire subito alla mente “ora et labora” caratteristica dell’ordine benedettino fondato da San Benedetto; san Benedetto che è stato il grande evangelizzatore dell’Europa, fu grazie a lui che nacquero i tanti monasteri sparsi per l’Europa, è grazie a questa sua opera che fu scelto come Patrono d’Europa.
Ecco secondo me la singolarità di questi ultimi papi, i nomi scelti rievocano entrambi l’attaccamento alla Parola di Dio, all’essenzialità e al servizio; sembra quasi un invito alla Chiesa, e ai cristiani, di ritornare alla semplicità e alla profondità lasciando perdere il superfluo dei nostri giorni.
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