Expo 2015 - Cibo

Cultura e Made in Italy le carte vincenti dell’Italia

Come sempre le uscite con gli amici sono molto illuminanti in quanto ci si può confrontare su tante cose, si discute dai massimi sistemi alle cose più “piccole” e vicine come il lavoro e gli impegni.

Uno degli argomenti di discussione verteva sul fatto che l’Italianon riesce a valorizzare le proprie ricchezze“, frase fatta e che sembra diventato un mantra in questo periodo, però è così. Le ricchezze che quella sera davanti ad una birra e ad un panino a Km 0 erano emerse riguardavano:

  • la cultura
  • il Made in Italy

Se mentre sulla cultura si concordava che i nostri beni devono essere maggiormente valorizzati, far capire quanto siamo fortunati a vivere in Italia perché abbiamo cose che altri non possono minimamente avere e che ci invidiano, far capire a tutti noi italiani che quello che ci circonda è un bene unico; sul Made in Italy si era un po’ scettici.

Si, perché qualcuno degli amici è convinto che il Made in Italy non risolleverà l’Italia, anzi si è convinti che all’estero nessuno vuole comprare il Made in Italy; io la penso esattamente al contrario. Per me il Made in Italy sarà la chiave per una maggiore specializzazione e riqualificazione interna; se tutti i lavoratori del manifatturiero (siano essi imprese, che artigiani, che piccoli imprenditori) dovessero prendere coscienza che all’estero il nostro lavoro è “apprezzato” perché l’Italia è il paese del bello, dell’alta specializzazione, della correttezza e dell’impegno allora anche la produzione dei beni sarebbe maggiormente ricercata all’estero.

Se il comprato alimentare potesse veramente esportare di più di quello che fa ora, se si cominciasse anche al nostro interno ad apprezzare di più il nostro alimentare; non ci sarebbe alcun problema di contraffazione estera o di importazione di prodotti esterni in Italia se anche noi li possiamo produrre e ne possiamo usufruire.

Il mio pensiero è comunque che tutte le difficoltà che abbiamo come “paese” è che non facciamo sistema, ognuno pensa al proprio orticello, al proprio tornaconto e non pianifica strategie comune a lungo termine; purtroppo un pochino questa cosa lo dimostra anche Expo 2015; quanto le regioni Italiane hanno compreso che è un evento non solo di Milano ma per tutta l’Italia? Io contrariamente ai molti, vedo e credo che Expo 2015 sarà un successo, un successo da cui tutta l’Italia ne uscirà cambiata e rafforzata.

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