Expo Milano 2015 il dibattito sul futuro dei paesi africani in via di sviluppo

Expo Milano 2015 è il luogo giusto per incoraggiare il dibattito sul futuro del nostro Pianeta e in particolare dei Paesi in via di sviluppo”. Con queste parole il Ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni ha aperto la Conferenza delle Nazioni Unite dedicata ai paesi africani “least developed”,tre giorni di confronti che si tengono a Palazzo Italia per trovare misure e soluzioni condivise in grado di rilanciare le realtà meno evolute del continente africano.  

Tra i relatori, i Sottosegretari generali delle Nazioni Unite Gyan Chandra Acharya e Hongbo e il Ministro degli Affari Esteri del Benin, Nassirou Baku.

Occorre sradicare la povertà di certi Paesi africani – ha spiegato il Ministro Gentiloni -, questo è un punto centrale dello sforzo comune che l’Italia sta facendo insieme alle Nazioni Unite. Servono politiche di sviluppo che tengano contro del rispetto dei diritti umani e della buona governance”.

Dal summit in corso a Palazzo Italia usciranno alcune linee guida che saranno poi analizzate durante la terza conferenza internazionale sui finanziamenti per lo sviluppo, che si terrà il prossimo luglio ad Addis Abeba, in Etiopia.

In pochi mesi – ha affermato Gentiloni – avremo un nuovo quadro di riferimento per la cooperazione internazionale, al centro del quale resta l’obiettivo di far uscire dalla povertà i paesi africani, attraverso uno sviluppo sostenibile”.  

La graduation dei Paesi least developed – ha dichiarato il Sottosegretario delle Nazioni Unite, Acharya – sarà una pietra miliare per la futura prosperità di questi Stati. Occorre puntare su una diversificazione dei mercati, sulla promozione dell’imprenditorialità, sulla tutela dell’ambiente. Occorrono però politiche vigorose per arrivare a questi obiettivi entro il 2020”.  

E’ necessario che in questi Paesi – ha concluso il Ministro degli Affari Esteri del Benin – sia garantito l’accesso alle energie, anche rinnovabili, alle tecnologie, a strumenti finanziari e assicurativi ma soprattutto a un’alimentazione sana e sostenibile”.

 

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