Integrazione si, integrazione no.

Immancabilmente ogni tanto ci si trova a discutere con amici di integrazione, di accoglienza, di immigrazione; spesso e volentieri si arriva a esprimere posizioni, non razziste, ma in cui traspare poca tolleranza per lo straniero che arriva in Italia.

A volte chiaramente viene espresso il concetto del “se ci fosse ancora il duce, io lo voterei e sarei per il respingimento massiccio senza se e senza ma“, piuttosto che con frasi “l’Italia agli Italiani“; quasi fossimo entrati in qualche guerra e ci sia la necessità di difendere la patria.

Dopo questo inizio già scoppiettante e spumeggiante, si arriva al concetto “questi vengono qui e vogliono fare quello che vogliono, se noi andiamo da loro dobbiamo attenerci alle loro leggi” … alche quando chiedo di fare un esempio mi si risponde “loro vogliono fare le moschee in Italia, e noi non possiamo costruire una chiesa nei loro paesi” … con questa frase credo si possa esprimere il concetto che va per la maggiore, ma che esprime una certa leggerezza e semplicità della risposta e della non conoscenza.

Infatti l’Islam riconosce e tutela, perché mi pare sia scritto nel Corano o nelle Sure, il rispetto per coloro che professano l’ebraismo o il cristianesimo, infatti nello stesso Corano si parla di Gesù come un grande profeta, ma non come figlio di Dio; quindi di per sé la figura di Cristo e della Madonna anche il mondo islamico li riconosce.

Tornando alla questione delle chiese e delle moschee, chi fa questo esempio si professa ateo, oppure cristiano ma non praticante; è questa difesa a spada tratta di un non credente che mi lascia perplesso; infatti io ho sempre espresso, ed esprimo, il fatto che non ci trovo nulla di male se qualcuno chiede una moschea per pregare, quindi chiede la possibilità di avere un luogo di culto per pregare il suo Dio anche da noi.

La questione non la si può risolvere comunque in poche battute o in uno scritto, però una seria ed approfondita riflessione è giusto cominciarla a fare, ma ancora di più è giusto cominciare a fare una giusta comunicazione per far cadere gli stereotipi che la gente si è fatta.

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