parlamento italiano

“Italicum” … ovvero nuova legge elettorale italiana

Ho letto con attenzione la proposta di modifica della legge elettorale, legge che deve modificare il “porcellum” di “Caldirola memoria” ritenuta incostituzionale dalla Corte Costituzionale.

Ecco il testo che il Partito Democratico propone dopo gli incontri dei giorni scorsi, incontri che qualcuno ha accettato e qualcuno ha rifiutato.

Io sono sempre stato per il maggioritario, chi vince le elezioni deve poter governare; oltre alla possibilità di governare ci devono essere però gli strumenti più adatti alle opposizioni per controllarne l’operato; già dal 1994, dai banchi di scuola, il sistema maggioritario era quello che ritenevo più idoneo per governare non solo l’Italia, ma anche le città.

In questi giorni si sente parlare di preferenze, io ricordo che nel 1992 e negli anni successivi, le preferenze furono tolte per evitare lo scambio dei voti e la compravendita degli stessi; chi insiste ora ad inserirle di nuovo farebbe bene a ricordare quelle cose. Come sempre noi italiani siamo passati da un estremo all’altro, dalle preferenze alla non scelta; ora il sistema delle mini liste chiuse potrebbe essere già una minima soluzione, anche se metterei dei paletti:

  1. un candidato non può essere presenti in più circoscrizioni,
  2. ogni candidato si può candidare solo nella regione di residenza, sarebbe più logico nel proprio collegio di residenza, però non voglio esagerare.

Il punto 2 legherebbe molto l’eletto con il proprio territorio, potrebbe essere molto utile sistema per avvicinare i cittadini alla politica; l’unico problema che si pone è come i partiti sceglieranno le persone in queste liste … spero che il punto 2 possa essere preso in considerazione.

Proposta di modifica del Sistema elettorale
Per la Camera dei Deputati:

Il modello prevede una distribuzione dei seggi con metodo proporzionale, con l’assegnazione di un premio di maggioranza eventuale e limitato e l’attribuzione dei seggi su base nazionale.

In particolare, alla lista o alla coalizione di liste che abbiano conseguito il maggior numero di voti viene attribuito un premio di maggioranza pari al 18% del totale dei seggi in palio.
Tale premio tuttavia viene assegnato esclusivamente se la lista o la coalizione di liste maggiore ha conseguito almeno il 35% dei consensi.

In seguito all’attribuzione del premio di maggioranza una lista o una coalizione di liste non può in ogni modo ottenere un numero di seggi superiore al 55%. L’eventuale parte del premio eccedente viene redistribuita fra le altre liste o coalizioni.

Qualora nessuna lista o coalizione di liste raggiunga la soglia, si svolge un secondo turno di ballottaggio fra le prime due liste o coalizioni di liste. Fra il primo e il secondo turno non sono possibili apparentamenti.
Alla lista o coalizione di liste che risulta vincitrice viene attribuito un premio di maggioranza pari al 53% del totale dei seggi in palio. I restanti seggi vengono distribuiti proporzionalmente a tutte le altre liste e coalizioni di liste.

Le soglie di sbarramento sono pari al 12% per le coalizioni, al 5% per le liste coalizzate e all’8% per le liste non coalizzate.

Sono introdotti criteri per evitare il fenomeno delle c.d. “liste civetta”.

I seggi vengono distribuiti su circoscrizioni molto piccole (da 4 a 5 seggi in palio al massimo), in modo che i nominativi dei candidati possano essere stampati direttamente sulla scheda.

Le liste sono bloccate e corte, per cui vale l’ordine di presentazione in lista ai fini dell’attribuzione dei seggi utilizzando criteri che garantiscano il riequilibrio di genere.

Per il Senato della Repubblica:

Fermo restando l’impegno ad eliminare l’elezione diretta dei membri del Senato, tuttavia, quale “clausola di salvaguardia”, occorre inserire delle disposizioni medio tempore applicabili anche per il Senato.

Per il Senato sono quindi stabilite le medesime modalità di assegnazione dei seggi, con le stesse percentuali e soglie di sbarramento della Camera.

Per garantire l’elezione a base regionale prevista dall’articolo 57 della Costituzione è stabilito un metodo che assicuri l’attribuzione dei seggi anche del premio sul base interamente regionale.

Più in generale, l’impianto delle norme per il Senato è analogo a quello per la Camera.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.