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Non mi piace quello che posti, ti banno ….

La comunicazione in questi ultimi anni è veramente cambiata profondamente, con l’avvento di internet su qualunque device, ed in qualunque situazione, garantisce una copertura globale che solo in pochi potrebbero rimanere all’oscuro di cosa succede nel mondo, bastano pochi minuti e le notizie girano il mondo.

Oltre alla comunicazione, è cambiato anche il sistema di relazionarsi, oggi grazie a Facebook si passa più tempo su questi mezzi che non magari fisicamente con le persone che si ha tra le “amicizie”; già altre volte avevo scritto che su FB ormai è facile scrivere e pubblicare le cose più strane, assurde ed offensive spacciandole per verità; ovviamente forse hanno più risalto queste cose perché “fa più rumore un albero che cade, che una foresta che cresce”, tutto queste informazioni fanno sempre pensare a complotti e secondi fini; la libertà sui mezzi è leggere e poi accettare o meno quanto si legge, la cosa bella è che quando magari cominci a scrivere qualcosa in dissenso a qualcosa, magari qualche persona che hai tra le “amicizie” ti banna o ti mette nella sua black list….

Questa cosa a pensarci è stupenda … “non condivido cosa scrivi, piuttosto che toglierti dalle amicizie, evito di leggere quello che scrivi” … ovviamente “stupenda” è un eufemismo ….

Ancora preoccupazioni per la Franco Tosi

Turbina idraulica Franco Tosi 2012Qualche tempo fa avevo scritto sulla Franco Tosi, e sul fatto che l’intero consiglio comunale approvò un importante ordine del giorno che metteva al centro delle preoccupazioni il mantenimento dell’azienda e dei suoi lavoratori; oggi i lavoratori si sono recati in corteo in Comune in quanto la proprietà dell’azienda aveva annunciato che non sapeva se sarebbe riuscita a pagare la tredicesima e lo stipendio.

Leggendo questo, sapendo che la Franco Tosi  è stata una grande impresa nel campo dei motori e turbine, non solo in Italia ma nel mondo, vederla ridotta sull’orlo della chiusura fa davvero effetto; su internet inserendo Franco Tosi si trova la grande storia di questa impresa  fatta di illustrazioni e immagini, si possono trovare tutti i grandi lavori che spaziano  dalla produzione civile a quella militare in periodo di guerra.

Vedere addensarsi sul fiore all’occhiello della creatività, della produttività e della lavorazione nubi grigie fa stringere il cuore, e il paradosso è che l’intera zona del Legnanese, e non solo, è ultimamente riconosciuta come Cluster dell’Energia e rischia di perdere la più importante e grande azienda .

Spero che l’amministrazione comunale, le forze politiche, sociali ed economiche possano concentrare tutti gli sforzi possibili per salvaguardare questa grande azienda che ha portato il made in Italy in tutto il mondo, e ha portato anche il nome di Legnano ad essere conosciuto ad ovunque.

Assurdità italiane

Stabilimento ILVA TarantoCome già scritto settimane fa, la situazione giudiziaria dell’ILVA sta mettendo in luce qualcosa che risulto, forse, unico al mondo; un’importante azienda ha stoccati 1.700.000 tonnellate di prodotti pronti per essere spediti e questa non può farlo perché sequestrati dall’autorità giudiziaria.

Come sempre scritto non metto in discussione gli atti (che non conosco), però mi chiedo se è logico non permettere la vendita di ciò che è già pronto e disponibile, se è logico far restare a casa 2.500 persone, e famiglie, solo perché si impedisce all‘ILVA di onorare contratti già stipulati.

Questo dimostra ancora una volta come in Italia spesso ognuno agisce guardando solo le proprie ragioni adottando i provvedimenti senza forse analizzare nello specifico le implicazioni; è vero che a 1.000 Km di distanza è difficile vivere e sapere la situazione, però questa situazione non solo penalizza l’ILVA e i lavoratori, ma sta penalizzando l’Italia intera … secondo voi se qualcuno ha bisogno di acciaio dove andrà? In Italia dall’ILVA o all’estero, magari dai concorrenti diretti di ILVA? E se va all’estero sicuramente contribuirà alla crescita economica di quello stato e non dell’Italia.

Mi auguro che tutte le persone che stanno gestendo il problema ILVA si possano trovare intorno ad un tavolo per risolvere in modo ragionevole la situazione, una soluzione che serve nel breve, ma che abbia una visione più a lungo termine.

Basta essere qualunquisti, notizie vere e non sensazionalismi

Sono mesi, se non anni, che continuo a leggere su facebook o sentire alla radio i ragionamenti più “qualunquisti” di questo mondo; a volte mi piace fermarmi e leggere queste cose soltanto per farmi delle grasse risate sulle stupidaggini che scrivono, oppure rimango a sentire la radio per ascoltare le “cavolate” quotidiane che gli speaker dicono e a cui la gente comunque risponde telefonando.

Queste cose sono “divertenti” perché a volte leggo e sento cose che pure un bambino potrebbe dire che sono sbagliate, che sono dette senza senso … oppure un senso tutte queste cose l’hanno … come scrivevo mi faccio grasse risate, ma e ben pensarci la cosa è drammatica, drammatica perché dal qualunquismo nascono slogan ad effetto che colpiscono le persone, e queste persone probabilmente non pensano minimamente a quello che approvano come un “ragionamento serio”.

In questo periodo in cui le informazioni viaggiano sempre più veloce, in cui anche i social network rimbalzano, trasmettono e modificano le informazioni uno alla fine si ferma e pensa “ma chi dice la verità e chi no?”, se è vero che internet ha liberalizzato l’informazione, chiunque può scrivere qualcosa spacciandola per la “verità assoluta” e quindi l’utente vede in qualcosa di diverso una sorta di complotto.

Notizie buttate lì così generano anche i falsi allarmismi e problemi, ho sempre in mente l’articolo che lessi su FB a Maggio scritto partendo da un “fantomatico” rapporto secondo cui durante le “Olimpiadi di Londra ci sarà un attentato con 3000 morti” …. ora, non mi esprimo, ma forse tutti coloro che scrivono o postano devono stare più attenti.

A meno che, chi scrive e pubblica queste cose lo fa soltanto per farsi “pubblicità” e conoscere, ma anche un surplus di notizie, rischia di “inquinare” le sane e più importanti informazioni che si possono trovare in rete.

Quindi, chiunque scriva, eviti il qualunquismo, poi ovviamente ognuno è libero di fare quello che vuole … ora vi lascio una parte della canzone di Celentano, La Cumbia di chi cambia:

“Io non sono mai stato un qualunquista
Quelli che dicono che sono tutti uguali
Quella non è la mia maniera di pensare
Però lo ammetto certe volte l’ho pensato”

La forza delle idee, la forza dei viaggi