Soluzioni e non slogan

In questi giorni sono in vacanza in Puglia, a Grottaglie, e la vicenda ILVA ovviamente sta tenendo banco anche dove mi trovo, tant’è che Grottaglie si trova a soli 25 Km da Taranto e che le strutture industriali dell’ILVA si vedono quasi indistintamente stagliarsi all’orizzonte.

Passeggiando per la città, e uscendo con cugini e amici, assisto a discussioni sul futuro industriale della più grande azienda siderurgica d’Europa, immancabilmente le posizioni che si riscontrano sono quelli a pro o contro la chiusura, ognuno con argomentazioni più che condivisibili, perché spesso non ci si ferma alla solita discussione da bar, ma ci si addentra in discorsi più profondi.

Quale sia la soluzione migliore francamente non la saprei dare, ma sicuramente non può passare dal prendere una decisione drastica sia in un senso che in un’altra; per cercare di capirci qualcosa mi rifaccio alla nostra costituzione;

L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”, il primo articolo della nostra costituzione afferma in modo eloquente su cosa si basa il nostro vivere civile quali cittadini italiani; questa affermazione in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo sembra più che mai attuale, ma questo cosa vuol dire a riguardo di ILVA? Che il lavoro va mantenuto a tutti i costi quel che costi?

L’articolo 117 recita: “Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie:

s) tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali.” Quindi a questo punto, stante questo articolo lo stabilimenti di Taranto dovrebbe essere chiuso per gravi dissesti al sistema ambientale, ma la cosa più importante è che un altro articolo, e precisamente il 32, recita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.”; a questo punto ed in modo più che esaustivo sembra che ILVA debba essere chiusa in quanto in questi anni, dalla sua apertura ad oggi, le conseguenze sulla salute di chi ci abita vicino siano state molto negative.

La soluzione della chiusura, però, mette di fronte al fatto che gli attuali lavoratori dovranno essere reinseriti in altre attività, dietro a questi lavoratori esistono famiglie e anche sogni di chi, lavorando all’ILVA si vedeva un sicuro certo; probabilmente tra queste famiglie di lavoratori ci saranno anche persone che nella propria famiglia ha dovuto affrontare seri problemi di salute legati all’attività industriale di ILVA.

Con queste brevi riflessioni, posso sostanzialmente dire che una decisione rigida del “aperto” o “chiuso” non ha senso, come non ha senso dividersi a favore o contro i magistrati o i proprietari dell’azienda; ha senso tentare di trovare in modo unitario una soluzione che possa tener conto  di tutte le problematiche aperte con ILVA; è vero che vivendo a Legnano non sono al corrente di tutta la questione e quindi mi rendo conto di aver potuto scrivere delle inesattezze.

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