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Alla scoperta del terzo piano della Galleria d’Arte Moderna di Milano: un viaggio nell’arte del XIX e XX Secolo

Nel cuore di Milano, la Galleria d’Arte Moderna (GAM) si distingue come una delle mete imperdibili per gli appassionati d’arte. In particolare, il terzo piano della GAM offre una straordinaria immersione nelle opere d’arte del XIX e XX secolo, presentando un mix affascinante di artisti e stili.

Anche in questo luogo, principalmente al terzo piano, ho prestato il mio servizio di volontario del Touring all’interno per progetto Aperti per Voi, un’esperienza che mi fa crescere ogni volta che sono di turno in quanto scopro cose sempre nuove e uniche.

Il terzo piano della GAM si presenta come un viaggio attraverso il tempo, con un focus specifico sull’arte italiana ed europea del periodo. Qui, i visitatori possono ammirare le opere di artisti illustri come Antonio Canova, Francesco Hayez, e Medardo Rosso. Ogni sala è un universo a sé stante, dedicato a un particolare movimento artistico o ad un singolo artista, permettendo ai visitatori di immergersi completamente in ogni periodo o stile.

Il terzo piano ospita anche una significativa raccolta di opere dell’arte divisionista, un movimento artistico italiano che ha gettato le basi per il Futurismo. Artisti come Giovanni Segantini e Angelo Morbelli sono ampiamente rappresentati in queste sale, offrendo un ritratto affascinante di questo periodo di transizione nell’arte italiana.

Visitare il terzo piano della GAM è come intraprendere un viaggio straordinario attraverso l’arte italiana ed europea. La varietà delle opere in mostra offre una panoramica completa degli sviluppi artistici di questo periodo, rendendo il terzo piano un’esperienza culturale indispensabile per chi visita Milano.

La Certosa di Garegnano, un viaggio tra arte, storia e cultura

La Certosa di Garegnano è un luogo ricco di storia e arte, nascosto nella periferia nord-ovest di Milano. Fondata nel 1349 per volere dell’arcivescovo Giovanni Visconti, questa struttura religiosa offre un viaggio tra i secoli e si intreccia con le vicende storiche di Milano, della Lombardia e dell’Italia.

La storia della Certosa è un intreccio di fasi di prosperità e periodi di declino, nel 1357 vi soggiorno anche Francesco Petrarca.

Le dominazioni sulla città influirono sempre sulla vita della comunità di monaci Certosini che costruirono la Certosa con la chiesa, i chiostri e le celle personali.

Durante il Rinascimento, l’abbazia raggiunse il suo apice, diventando un importante centro di cultura e spiritualità. Tuttavia, con le soppressioni monastiche del XVIII e XIX secolo, la Certosa ha subito un periodo di abbandono e decadimento.

Nonostante le difficoltà, l’abbazia ha conservato molti dei suoi gioielli artistici, tra cui gli affreschi. Essi rappresentano una collezione inestimabile di arte medievale e rinascimentale. Il ciclo di affreschi più famoso si trova nella cappella di San Michele, dipinto da Daniele Crespi nel XVII secolo. Le sue opere, intense e drammatiche, offrono una rappresentazione emotiva della vita e della morte di Cristo.

Oltre a Crespi, altri maestri hanno lasciato il loro segno nella Certosa, come Simone Peterzano, maestro di Caravaggio, il cui affresco “Cena in Emmaus” è un altro capolavoro dell’abbazia. I visitatori possono anche ammirare l’opera di altri grandi artisti del Rinascimento lombardo, come Bergognone e Foppa.

Visitarla è un viaggio attraverso secoli di storia e arte, un’esperienza affascinante che riporta in vita il passato di Milano e offre un rifugio di pace e meditazione.

La storia e le meraviglie di San Maurizio al Monastero Maggiore

Sono ormai 4 anni che faccio il volontario del Touring per il progetto Aperti per Voi, l’iniziativa del Touring Club Italiano che permette di tenere aperti in tutta Italia più di 80 siti e che coinvolge più di 2200 persone.

San Maurizio al monastero maggiore

Ultimamente mi capita di fare il turno nella chiesa di San Maurizio al monastero Maggiore, nota come la “Cappella Sistina di Milano”, un gioiello nascosto nel cuore della città. Questo luogo di culto, ricco di storia e di opere d’arte di inestimabile valore, è sempre molto visitato dai turisti, infatti è un vero crogiolo di lingue Milano.

Storia

La chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, situata nel cuore di Milano, è un luogo di culto che risale al 1503, ma la sua storia è molto più antica e affascinante.

Il sito su cui sorge la chiesa era originariamente occupato da un monastero benedettino femminile, fondato nell’VIII secolo e noto come “Monastero Maggiore”. Questo monastero era uno dei più importanti e ricchi di Milano, grazie alle numerose donazioni ricevute nel corso dei secoli da nobili famiglie milanesi.

Nel 1503, il monastero fu demolito per far posto alla nuova chiesa, dedicata a San Maurizio, generale della Legione Tebea, un gruppo di soldati cristiani che subì il martirio nel III secolo da parte dell’imperatore Diocleziano.

La costruzione della chiesa richiese più di cinquant’anni per essere completata. Nel XVI secolo, la chiesa fu arricchita con una serie di affreschi di grande valore artistico, realizzati da alcuni dei più importanti pittori dell’epoca, tra cui Bernardino Luini e Antonio Campi. Questi affreschi rappresentano episodi della vita di Cristo, di San Maurizio e dei santi benedettini, e coprono quasi interamente le pareti interne della chiesa.

Nel corso dei secoli, San Maurizio al Monastero Maggiore ha subito numerosi interventi di restauro e conservazione, che hanno permesso di preservare la sua bellezza originale. Oggi, la chiesa è considerata uno dei più importanti esempi di arte rinascimentale a Milano, e attira ogni anno migliaia di visitatori da tutto il mondo.

San Maurizio al Monastero Maggiore

Opere e Pittori

San Maurizio al Monastero Maggiore è famoso per i suoi affreschi rinascimentali, che coprono quasi interamente le pareti interne della chiesa. Questi affreschi sono stati realizzati da alcuni dei più importanti artisti del XVI secolo, tra cui Bernardino Luini, un allievo di Leonardo da Vinci, e Antonio Campi.

Le opere di Luini sono le più numerose e rappresentano episodi della vita di Cristo, di San Maurizio e dei santi benedettini. Tra le più famose, “L’Ultima Cena”, “La Crocifissione” e “La Madonna con il Bambino e i Santi”.

Antonio Campi, invece, è l’autore dell’affresco “La Vergine in Gloria con i Santi”, situato nell’abside della chiesa.

Come mi posiziono?

Bella lì… la domanda me la potrei fare pure io… se aiuto le aziende a farsi conoscere, prima di tutto le devo aiutare a capire dove sono sul web, dove vogliono arrivare e capire quali sono i loro competitor.

Questi anni in agenzia mi stanno permettendo di vedere e analizzare tante aziende nei settori merceologici più diversi, alcuni di largo consumo e molto competitivi, altri di nicchia e con una competizione media.

Al termine delle analisi i clienti rimangono spesso “sbalorditi” per le innumerevoli informazioni che tramite i programmi si possono ricavare dal web, informazioni che permettono di mettere in atto tutte le possibili strategie in ottica di posizionamento organico o a pagamento … ovvero, SEO e SEM.

SEO

SEO sono tutte quelle attività che consentono ai siti web di posizionarsi su motore di ricerca per determinate parole chiave , parole chiave che devono identificare in maniera effettiva i contenuti di una pagina, parole chiave che non solo devono essere viste in ottica SEO, ma devono essere anche utilizzate dagli utenti, per questo non ci si può fermare ad un’analisi con un solo strumento, ma servono diverse fonti.
Le attività SEO si distinguono in site e of site; ovvero all’interno del sito e all’esterno dello stesso.

SEM

Non è lo zio Sam degli Stati Uniti, ma sono tutte quelle tecniche a pagamento che vengono attivate per diversi scopi: popolarità del brand, conversioni sul sito (acquisto o generazione di contatti), portare traffico e tanto altro ancora.
Ogni sito, ogni tempo storico e ogni obbiettivo ha proprie peculiarità che vanno analizzate e studiate per offrire la soluzione migliore.