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Il Santuario di Collemaggio e Papa Celestino V


Nel cuore dell’incantevole città de L’Aquila, Italia, si erge un gioiello intriso di storia e spiritualità: il Santuario di Santa Maria di Collemaggio. Questo affascinante santuario non solo rappresenta un capolavoro architettonico in stile romanico, ma è anche strettamente legato alla figura di Papa Celestino V, un eremita divenuto pontefice, la cui eredità ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della Chiesa e oltre. In questo articolo, ci addentreremo nella storia affascinante di questo santuario e nell’influenza straordinaria di Papa Celestino V sulla sua evoluzione e sulla spiritualità dei fedeli.

La Storia del Santuario di Collemaggio: Un Traguardo di Architettura Romanica.
Il Santuario di Collemaggio, costruito nel XIII secolo, rappresenta un esempio straordinario di architettura romanica, caratterizzato da possenti archi, decorazioni scolpite e un imponente campanile. La sua maestosa facciata a bande bianche e rosse cattura l’attenzione, e l’interno accoglie i visitatori con un’atmosfera di devozione e grandiosità. Il santuario è stato dedicato alla Vergine Maria, e nel corso dei secoli è stato luogo di preghiera, pellegrinaggio e riflessione profonda.

Papa Celestino V: l’eremita che divenne Papa:
La figura di Papa Celestino V è un tassello significativo nella storia del santuario. Celestino V, originariamente eremita, fu eletto Papa nel XIII secolo e scelse il Santuario di Collemaggio come sede per la sua incoronazione nel 1294. La sua umiltà e devozione impressionarono i fedeli, ma il suo breve pontificato di soli cinque mesi si concluse con la sua abdicazione, una mossa straordinaria per l’epoca. Questo atto di sacrificio personale ha ispirato migliaia di fedeli e ha gettato un’ombra di mistero e spiritualità sulla figura di Papa Celestino V.

Celestino V

L’eredità di Papa Celestino V
Nonostante la breve durata del suo pontificato, Papa Celestino V ha lasciato un’impronta profonda. La sua devozione e la sua decisione di abdicare per il bene della Chiesa hanno aperto la strada a importanti cambiamenti nel papato e nella Chiesa stessa. Il suo eremitaggio, la sua modestia e la sua profonda connessione con la spiritualità hanno continuato a ispirare i pellegrini e i visitatori del Santuario di Collemaggio, che vedono in lui un esempio di dedizione alla fede e all’umiltà.


Il Santuario di Collemaggio e la figura di Papa Celestino V si intrecciano in un connubio di storia, architettura e spiritualità. Questo luogo incantevole e ricco di significato rappresenta un ponte tra il passato e il presente, invitando i visitatori a riflettere sulla fede, l’umiltà e il coraggio di seguire il proprio cammino spirituale. Che tu sia un devoto credente o un appassionato di storia, il Santuario di Collemaggio e la storia di Papa Celestino V sono destinati a catturare la tua immaginazione e il tuo spirito.

Monte Sant’Angelo: un viaggio tra fede e storia

Quest’anno le vacanze le ho iniziate girovagando per il Gargano, dall’itinerario preparato avevamo inserito anche Monte Sant’Angelo, una città sempre più menzionata ma mai vista, in quanto distante più di 300 chilometri rispetto a dove solitamente si passano le vacanze.

Quindi quest’anno abbiamo deciso di fare tappa sul pallone d’Italia; Monte Sant’Angelo si trova nel cuore del Parco Nazionale del Gargano (patrimonio UNESCO), il paese si erge su un promontorio dove lo sguardo spazia sugli infiniti territori circostanti; quello che ha colpito è stata la presenza di tanta storia circoscritta in un unico paese.

L’incontro con San Michele Arcangelo

La storia del santuario inizia nel 490 d.C., quando l’Arcangelo Michele apparve al vescovo di Siponto e a un pastore locale. Nella leggenda, l’Arcangelo dichiarò che la grotta dove apparve sarebbe stata consacrata e non avrebbe avuto bisogno di alcuna consacrazione umana.

Primi secoli.

La grotta divenne rapidamente un luogo di pellegrinaggio, attirando credenti da tutta Europa. Nel corso del VI e VII secolo, il culto di San Michele si diffuse in tutta l’Europa occidentale, e il santuario divenne un punto focale di devozione.

L’importanza nel Medievo

Durante il Medioevo, il santuario divenne una tappa fondamentale per i pellegrini in viaggio verso la Terra Santa. Il suo ruolo fu rafforzato dai Longobardi e dai Normanni, che eressero edifici addizionali e promossero il luogo come centro spirituale. Re, papi e santi, tra cui San Francesco d’Assisi, visitarono il santuario durante questo periodo.

Architettura e arte

L’architettura del santuario è un amalgama di stili che riflette i suoi secoli di storia. La facciata presenta un portico romanico, mentre l’interno conserva tracce di stili dal paleocristiano al barocco. La grotta, con il suo altare e le sue pareti nere di fuliggine da candele votive, continua a essere il cuore emotivo del complesso.

Declino e rinascita

Dopo il Medioevo, l’importanza del santuario diminuì, ma non scomparve mai del tutto. Nel XIX secolo, ci fu un rinnovato interesse per il santuario, e furono intrapresi sforzi per restaurare e conservare l’edificio. La devozione popolare a San Michele ha continuato a crescere, e il santuario è rimasto un luogo di pellegrinaggio e preghiera.

Patrimonio dell’Umanità

Nel 2011, il Santuario di San Michele Arcangelo è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO, riconoscendo il suo ruolo unico nella storia della spiritualità europea.

Il castello di Monte Sant’Angelo

Situato sulla cima di una collina che domina il paesaggio circostante, il Castello di Monte Sant’Angelo è una testimonianza affascinante della storia millenaria della regione. Le sue torri maestose e le mura imponenti raccontano storie di re e cavalieri, di battaglie e di dominazioni.

Origini e Costruzione

Le origini del castello risalgono all’epoca Longobarda, ma la struttura ha subito numerose modifiche e ampliamenti nel corso dei secoli. Fu Federico II di Svevia, nel XIII secolo, a dare al castello l’aspetto attuale, trasformandolo in una fortezza imprendibile e un simbolo del suo potere.

Architettura e Struttura

Il Castello di Monte Sant’Angelo è un esempio notevole di architettura militare medievale. La pianta quadrangolare, con torrioni angolari, era ideale per la difesa. All’interno del castello, si possono ancora vedere le stanze che un tempo ospitavano la guarnigione e i signori locali.

Periodi di Dominazione

La storia del castello è un mosaico di culture e dominazioni. Longobardi, Normanni, Svevi, Angioini e Aragonesi hanno lasciato il loro segno sulla struttura, contribuendo a renderla un complesso affascinante e multiforme.

La Venaria Reale, una storia da scoprire

Un sabato fuori dal normale, un sabato tra natura, storia e architettura; è così che posso definire la visita al La Venaria Reale appena fuori Torino.
Venaria Reale e AlpiLa giornata meteorologicamente parlando non sembrava promettere un granché, le nuvole all’orizzonte rendevano i profili delle Alpi indefiniti, ma questo effetto permetteva di vedere il bianco delle cime innevate e scoprire così quale difesa le Alpi hanno sempre rappresentato per lo stato Sabaudo, uno stato la cui casa regnante è stata tra le più longeve del panorama europeo … e qui è stato il mio primo stupore, scoprire che la “bistrattata” casa Savoia di cui ho i ricordi scolastici solo dal 1800 in poi, invece è stata una casata che ha visto i propri albori nel 1003, sì la casata dei Savoia nacque proprio all’inizio dell’anno mille e si è protratta regnante fino al referendum tra Repubblica e Monarchia del 2 Giugno 1946.

Venaria Reale casate nobiliari europeeLa storia che spesso conosciamo sui Savoia parte dagli inizi del 1800 quando si cominciò a ipotizzare uno stato unitario, dei Savoia ne sentiamo parlare sotto Napoleone e poi la restaurazione del 1814, i moti carbonari e repubblicani, l’Unità d’Italia, le Guerre Mondiali, il fascismo, la fuga e l’armistizio … ecco questi ultimi avvenimenti potrebbero aver incrinato il rapporto e la percezione che si è avuto sui Savoia e che ho avuto sui Savoia … gli ultimi 30 anni di Regno forse hanno offuscato una storia che era quasi millenaria, alla stregua delle casate regnanti Spagnola e o Inglese.

La storia ha permesso ai Savoia di volersi dotare di una reggia estiva e riserva di caccia, una reggia che potesse “competere” con quelle dei regni europei … per questo venne ideata La Venaria Reale; un complesso molto esteso, una distesa in cui la grandezza mi faceva sembrare solo anche quando comunque c’era a visitarla tante persone.

Venaria Reale tempio DianaLa struttura della reggia richiama effettivamente quelle sparse per l’Europa e che si vedono sui libri o che ho avuto la fortuna di vederle (Versailles in primis), i giochi d’acqua, i giardini e gli spazi immensi mi hanno proiettato nel passato che hanno permesso la nascita dell’Italia e quindi del mio essere italiano, ma allo stesso tempo una reggia che si proiettava in Europa come punto focale e fulcro per l’intero continente.

Le stanze del La Venaria sono state tutte razziate, prima da Napoleone poi dall’incuria e dall’abbandono in cui la reggia ha attraversato gli ultimi anni; nel recente passato la reggia era diventata anche sede dell’esercito; l’abbandono aveva ridotto La  Venaria in un vero e proprio scheletro vuoto e che davano il senso della decadenza.

Venaria Reale particolare soffittoIl recupero degli ultimi 10 anni ha cercato di riportare la Reggia al suo vecchio splendore, ora l’intera struttura accoglie i turisti come un immenso libro di storia che ti accoglie, guida e ti fa vivere un’ambiente che per secoli è è stato il centro del potere Sabaudo non solo nel proprio regno ma anche per le casate del resto d’Europa.

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Cassinetta di Lugagnano, uno dei borghi più belli d’Italia alle porte Milano

A pochi chilometri da Milano, sulle sponde del Naviglio Grande sorge Cassinetta di Lugagnano; piccolo borgo che ho visitato nella “gita fuori porta” del Lunedì dell’Angelo.

Cassinetta di Lugagnano Naviglio GrandeIl pomeriggio il tempo non era un granché, infatti nuvole grigie si addensavano all’orizzonte; la presenza di questi nuvoloni però non ha impedito di percorrere le alzaie del Naviglio Grande sia verso Robecco sul Naviglio sia verso Castelletto. Lungo il Naviglio è stato bello e interessante ammirare le molte ville storiche che costellano la grande via d’acqua che porta a Milano e al Ticino.

Cassinetta di Lugagnano villePasseggiare sull’alzaia ha permesso di vedere i fasti delle grandi e importanti famiglie milanesi che avevano individuato la zona come luogo di residenza estiva; lungo il percorso si possono vedere le ville edificate dai Trivulzio, Visconti, Mantegazza, Castiglioni, Parravicini che con la loro presenza hanno permesso la crescita del borgo.

Cassinetta di Lugagnano cascinaLungo le sponde si possono notare ancora quegli scampoli di vita contadina che la grande industrializzazione e modernità stanno cambiando, basta addentrarsi di qualche passo nelle viuzze e sentieri che sbucano qua e là per trovarsi in mezzo ad un’aia di cortile e notare i vecchi strumenti contadini lasciati come ricordo e forse come monumento.