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Risonanze dall’omelia del Papa a Monza

E’ passata una settimana dalla grande messa nel Parco Reale di  Monza celebrata da Papa Francesco, e ancora riecheggiano ovunque alcune sue parole, alcune sue esortazioni e alcuni suoi suggerimenti di come vivere i tempi odierni, di come un cristiano dovrebbe vedere la vita; mi sembra quasi che queste parole siano allineate a quanto disse il Cardinal Martini ai giovani ambrosiani al termine del grande Giubileo del 2000 “Siate sentinelle del mattino“.

Appunto sentinelle capaci di leggere il presente, le difficoltà e le opportunità, e come sentinelle essere pronte ad agire; della bella omelia la parte che più sta risuonando in me è questa:

La memoria consente a Maria di appropriarsi della sua appartenenza al Popolo di Dio. Ci fa bene ricordare che siamo membri del Popolo di Dio! Milanesi, sì, Ambrosiani, certo, ma parte del grande Popolo di Dio. Un popolo formato da mille volti, storie e provenienze, un popolo multiculturale e multietnico. Questa è una delle nostre ricchezze. E’ un popolo chiamato a ospitare le differenze, a integrarle con rispetto e creatività e a celebrare la novità che proviene dagli altri; è un popolo che non ha paura di abbracciare i confini, le frontiere; è un popolo che non ha paura di dare accoglienza a chi ne ha bisogno perché sa che lì è presente il suo Signore.”

Queste parole mi fanno riflettere sul fatto che spesso amiamo i nostri campanili, spesso soltanto fare un passo verso l’altro ci sembra di perdere qualcosa; invece l’espressione “Milanesi si, Ambrosiani, certo, ma parte del grande Popolo di Dio” mi fa dire che va bene le differenze, va bene gli attaccamenti personali, ma sempre bisogna ricordarsi che si fa parte sempre di una famiglia più grande.

Queste esortazioni oltre a leggerle nel campo religioso, le ho pensate anche nel campo politico, e principalmente per il mio impegno; “dare accoglienza a chi ne ha bisogno” vuol dire essere prossimo verso tutti, senza distinzione di sesso e di provenienza, un bisognoso è un bisognoso e basta …

Ecco questa esortazione mi accompagnerà sempre, e mi ricorderà di vedere tutti i bisognosi uguali; chi fa differenze non credo possa dirsi che vuole dare aiuto ai bisognosi.

La canapa salverà Taranto?

Questa mattina per distrarmi un po’ dalle tragiche notizie del terremoto, mi sono messo a leggere l’ultimo Internazionale e mi sono soffermato  su un articolo che parlava di Taranto, dell’ILVA e della canapa …

Si, canapa; infatti sembra che questa pianta sia un depuratore naturale per la terra contaminata. L’articolo è molto interessante perchè mette in evidenza come la canapa possa essere una fonte di reddito che come elemnto per ripulire i terreni contaminati come lo sono quelli intono all’ILVA; altro aspetto che non conoscevo è che l’Italia è stata per tempo il secondo produttore mondiale di canapa.

L’articolo mette in evidenza come con la canapa si possano produrre diversi oggeti o materiali (fibre per la tessitura, mattoni, borse ecc. ecc.), e al momento l’unica cosa che non si può utilizzare sono i semi in quanto le sostanze assorbite dalla piante si concentrano prorpio nel frutto stesso della pianta.

La Puglia sta diventando un centro “sperimentale”, tant’è che i terreni coltivati a canapa sono passati da tre ettari a trecento; ovviamente la coltivazioen della canapa ha una regolamentazione che deve essere scrupolosamente seguita.

Ecco il link dell’articolo.

L’Italia, un paese meraviglioso

Solitamente le vacanze le passo in quella bella regione che è la Puglia e da qualche anno ci vado in macchina; un viaggio che prevede 1.000Km di autostrada e quindi un viaggio che mi fa attraversare tutta l’Italia da nord a sud.

Un attraversamento che mi permette di vedere il susseguirsi di paesaggi che sono unici, quello che mi colpisce sempre è vedere (nella zona dalle Marche al Molise) piccoli paesi abbarbicati sui fianchi delle montagne, paesi piccoli con case tutte attaccate e il campanile di una chiesa che svetta fra tutte quasi fosse un faro; cittadine che sempre mi fanno pensare a come possa essere la vita in quesi paesi, paesi che da lontano sembrano più a portata d’uomo che non Legnano.

Una sorta di curiosità che mi fa fantasticare e mi fa venir voglia di uscire dall’autostrada e andare a vedere quel groviglio di casette che si affacciano su un panorama unico e particolare; andare a scoprire come vivono quegli italiani, scoprire di cosa vivono e magari capire come cose che ritengo essenziali magari non lo sono.

Davanti a queste viste, a questi pensieri, mi convinco sempre di più che vivo in “una paese meraviglioso“, giusto per pendere in orestito una trasmissione che fa scoprire l’Italia nascosta, quell’Italia che pochi conoscono e che invece è la nostra forza; un paese meraviglioso che spesso denigriamo e pensiamo sia sempre allo sfacelo, a volte forse dovremmo fermarci a pensare e riflettere e forse capiremo che il nostro è un paese meraviglioso.

Il Parco ILA di Legnano tutto da vivere e scoprire

Questa mattina mi sono recato a vedere il Parco ex ILA che da poco è stato aperto alla cittadinanza secondo un orario concordato con chi all’interno del parco vive e lavora come le tante associazioni presenti; l’apertura da Aprile a Ottobre è dalle 9 alle 18.30, da Novembre a Marzo dalle 9 alle 17, l’ultima volta che entrai era stato ben 30 anni fa. Ho girato per questo bell’angolo di natura inserito all’interno di Legnano, un angolo di verde che posso considerare un posto dove rilassarsi e trovare un po’ di tranquillità dopo lo stress della giornata; sicuramente sarà uno spazio che sfrutterò quando mi servirà un posto per riflettere ed estraniarmi per qualche istante dal mondo.

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