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Quando la Pace è una questione politica

Nella seduta di consiglio comunale del 6 febbraio come maggioranza abbiamo proposto un ordine del giorno per la richiesta di Pace e tregua in Palestina; un ordine del giorno che è stato trasmesso anche ai gruppi politici di minoranza in modo tale che potesse essere condiviso con tutti … questo non si è verificato e non si è nemmeno capito più di tanto.

Gli interventi a questo ordine del giorno sono stati dei gruppi di maggioranza e del consigliere di minoranza del Movimento dei Cittadini, che pur non avendolo firmato ha manifestato voto favorevole.

Qui il video del mio intervento:

Successivamente agli interventi si è votato, e l’esito è stato il seguente:

Votazione consiglio comunale ordine del giorno sulla Pace

Durante la discussione, nessun rappresentante del centro destra legnanese ha preso parola, e quindi il voto di astensione è ancora un mistero. Questo loro voto ha anticipato quello che è successo anche a livello nazionale, dove gli stessi partiti di centro destra (ovviamente maggioranza) si sono astenuti …

La cosa sconcertante è come ci si può dividere su un tema che dovrebbe essere importante per tutti … Comunque, di seguito riporto anche il mio intervento originario… infatti quando lo leggevo l’ho modificato in alcuni punti.

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L’ordine del giorno è nato da quello che sta succedendo in Israele e Palestina dal 7 ottobre 2023; una situazione scatenata e generata dall’attacco terroristico di Hamas alle città israeliane vicino al confine, e al raduno di giovani che era in corso nel deserto del Negev; attacco a kibbutz che avevano maggiori contatti con i palestinesi di Gaza.

Un’azione terroristica che ha portato alla morte immediata di 1400 cittadini israeliani e il rapimento di più di 200 persone tra uomini, donne, anziani e bambini.

Nei giorni successivi abbiamo assistito alla reazione israeliana sulla striscia di Gaza, dove in un fazzoletto di terra di poco più di 40 km di lunghezza per 12km di larghezza vivevano 2 milioni di persone. Un attacco che per il momento ha causato più di 26.000 morti e dove il 70% di questi sono donne e bambini (questi numeri sono di quasi un mese fa e purtroppo sono ulteriormente aumenti). Un attacco che ha generato un flusso di profughi verso il valico egiziano di Rafah con l’intendo di poter lasciare la striscia; un esodo di uomini, donne, anziani e bambini che ha generato anche la nascita di trafficanti di essere umani che per 7.000€ a persona permettono, a chi intende lasciare la Striscia, di essere inseriti in elenchi che il governo egiziano prepara con i nominativi di chi può entrare in Egitto.

In questi mesi molti paesi si sono mossi per chiedere di aprire un confronto tra Israele e Hamas per nuove tregue; tregue che un giorno sono vicine e il giorno dopo appaiono più lontane; concessioni di tregue che permetterebbero anche di ridurre la tratta di essere umani.

Questo ordine del giorno chiede al nostro governo di aumentare l’impegno che sta già attuando, sia con la nave Vulcano che con i voli umanitari, affinché si possa arrivare quanto prima a una tregua e al rispetto dei diritti umano ma ancora di più a non ampliare il conflitto e riportare così una situazione di pace in tutta l’area.

Parola PACE che ognuno di noi evoca da quasi due anni, cioè da quando la Russia ha invaso l’Ucraina; parola PACE che è entrata nel quotidiano per cui magari le persone l’ascoltano distrattamente.

PACE per cui nel 2012 la stessa Unione Europea ricevette il nobel con questa motivazione “per aver contribuito alla pace, alla riconciliazione, alla democrazia e ai diritti umani in Europa”; queste parole, queste motivazioni, credo che debbano spingere il nostro governo in maniera ferma anche con gli altri stati europei affinché si arrivi a una pace duratura tra Israele e Palestina, una pace che possa portare a compimento il concetto dei “due popoli e due stati” degli accordi di Oslo del 1994, un concetto ricordato di recente anche dal nostro Presidente della Repubblica in occasione del giorno della memoria “Coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno Stato.” 

Un impegno per la PACE che Papa Francesco non smette mai di esortare dichiarando che “La guerra è una negazione dell’umanità”, e anche i bambini della Carovana della Pace il 27 gennaio a noi adulti, a chi governa le amministrazioni pubbliche, hanno detto “Noi, invece, vogliamo stare dalla parte della pace, provando a spegnere, nel nostro piccolo, il fuoco dell’odio e della violenza”.

Con questi richiami, noi consiglieri di Insieme per Legnano e Legnano Popolare non possiamo che votare favorevolmente a questo ordine del giorno; che impegna anche l’amministrazione a sostenere ogni iniziativa i nome della pace.

Questo ordine del giorno, pur firmato dalla sola maggioranza, speriamo possa essere condiviso e votato dall’intero consiglio comunale.

Da credente, mi permetto di concludere con le parole del profeta Isaia “Spezzeranno le loro spade per farne aratri, trasformeranno le loro lance in falci. Una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra”; questo è l’auspicio per la Terra Santa, ma anche per il mondo intero.

Dichiarazione di voto sull’adozione del PGT di Legnano

In queste lunghe serate, e in queste tante ore di discussione siamo giunti a quello che oso definire Operazione Verità; e sì, in questi lunghi mesi ne abbiamo sente di ogni da:

  • Siete arrivati in ritardo perché avete fatto scadere il documento di piano e generate un danno erariale
  • Fermatevi, prendete più tempo
  • Non avete ascoltato la città e non avete cercato il confronto
  • Volete distruggere la memoria di Legnano
  • Non avete una visione di città

Ma le critiche più fenomenali sono state:

  • Non ne abbiamo mai parlato
  • Volevate fare un solo consiglio comunale per l’adozione del PGT

Le ultime critiche poi sono le più surreali mai sentite, e comincio da qua. Come detto moltissime volte era stata ipotizzata una sola data di consiglio comunale perché al momento della convocazione non erano giunti emendamenti, successivamente sono state trovate altre date e questo grazie alle conferenze dei capigruppo e al consiglio comunale che ha sempre votato in quanto il consiglio comunale è sovrano, malgrado qualcuno possa pensare il contrario.

Di PGT, e annessi e connessi, nelle varie riunioni della commissione competente si è cominciato a parlare da aprile 2023 e precisamente:

13/04 commissione sul PGT in cui i proponenti chiedevano delucidazioni sulle conseguenze della decadenza del piano inerente agli AT e del possibile danno erariale

04/05 commissione PGT su temi e criteri per la ridefinizione del PGT

11/05 aggiornamento della componente geologica, idrogeologica e sismica del PGT

15/05 commissione sul PGT in cui si chiedevano a chi erano stati dati gli incarichi e in generale quali erano le intenzioni della giunta sulla Manifattura

12/09 commissione sulla proposta di variante generale al PGT

22/09 commissione confronto sulla procedura VAS e Adozione variante, più confronto sulla proposta di PGT

09/10 commissione esplicitamente richiesta per ambiti di trasformazione 9 e 7

31/10 commissione esplicitamente richiesta per AT 4

09/11 commissione per parere su approvazione della gestione del rischio idraulico e sulla variante al PGT

20-22-24 novembre e 4 dicembre su argomenti vari del PGT

In tutte queste commissioni i gruppi consigliari di opposizione avevano dei propri esperti tecnici che potevano relazionarsi con l’assessore o i tecnici del comune … ma NON hanno mai preso parola e non hanno mai fatto domande tecniche.

Quindi chi dice che di PGT non si è mai parlato, dice il falso perché le convocazioni e i verbali “parlano”.

Altra accusa … distruggiamo la storia, ma dove come e quando … la si valorizza la storia, tutti citano la Manifattura e ci deridono per aver cognato Manifutura e ci dicono che non facciamo cosa abbiamo scritto nel programma … noi quanto scritto nel programma lo attuiamo e lo mettiamo a terra … altri di Manifattura nei propri programmi elettorali non scrivevano nulla o proponevano le solite frasi fatte … noi avevamo un progetto e lo stiamo mettendo a terra.

Qualcuno scriveva “Favoriremo il recupero dell’ex Manifattura, supportando iniziative da parte di privati del mondo della moda, per realizzare una scuola di alta specializzazione e formazione professionale, ed Enti di ricerca/Università/Fondazioni che valorizzino il potenziale della struttura” … ma la salvaguardia della storia perché non è stata scritta? E ora le stesse forze politiche si stracciano le vesti seguendo la petizione del momento o cavalcando un’onda emotiva creata da altri.

Sempre su questo tema qualcuno sa già quale sarà il progetto per l’area? … Che ce lo faccia vedere, che lo faccia vedere ai legnanesi se sa quali sono i piani della proprietà … oppure anche quanto sempre detto per screditarci è sempre stato un salto nel buio o una forzatura di chi ha molta dialettica.

Noi riaffermiamo con forza che ManiFutura sarà un luogo per produrre, fare le cose belle, farle in modo nuovo.

Alcune forze politiche nel proprio programma scrivevano “Il Documento di piano, che è il cuore del PGT, dovrà indicare con chiarezza le aree per cui la Città auspica una trasformazione, facilitando l’intervento sulle aree dismesse, senza attuare quelle trasformazioni urbane non ECONOMICAMENTE sostenibili” …quindi avevano in mente di cambiare solo quelle zone in cui era “economicamente” sostenibile l’impegno di recupero … e le altre zone sarebbero state lasciate al proprio destino all’interno di questa visione di città? Queste forze politiche avrebbero creato Legnanesi di serie A e serie B? A questo punto, per rispetto di tutti i legnanesi, mi viene da dire “menomale che non hanno vinto loro”.
La nostra visione è completamente l’opposta di questa, noi agiamo su tutta la città e sugli 11 quartieri in cui la città è stata ulteriormente suddivisa … interventi che vanno ad incidere su tutte le zone che creeranno una Legnano ancora più bella, vivibile e attrattiva.

Questo PGT le relazioni le crea, le rafforza e le da consistenza; concludo dicendo che dopo 16 anni (e non me ne vogliano gli amici della maggioranza) vedo realizzato quanto lo statuto di Insieme per Legnano riporta all’art. 3 ovvero “ha lo scopo di organizzare la politica del cittadini per la realizzazione del progetto “Città delle relazioni“, per aver permesso il raggiungimento di questo auspicio, voglio ringraziare il Sindaco per averci guidato durante il percorso di creazione di questo PGT; l’assessore Fedeli, il PIM e i dirigenti comunali che negli incontri di commissione e consiglio hanno fatto comprendere cose “complesse” rendendole semplici; agli amici di maggioranza per i confronti fatti; agli amici di opposizione per i confronti forti e accessi che ci sono stati e che hanno permesso di far vedere idee diverse di città.

Discussione variante Piano Governo del Territorio di Legnano

La variante al PGT punta il proprio sviluppo tenendo ampiamente conto dei servizi che la città stessa mette già a disposizione dei propri cittadini e quei servizi che potranno servire per il futuro.

Attualmente la superficie dedicata ai servizi, quindi la Città Pubblica, è solo il 15,40% dell’intera superficie della città, questo vuol dire che ogni cittadino ha a disposizione solo 45 mq di aree destinate a servizi.

Cosa sono questi servizi: piazze, scuole, biblioteche, edifici religiosi, parcheggi, percorsi ciclabili e pedonali e tanto altro; una dotazione che non è omogenea su tutta la città, alcune zone hanno sovrabbondanti aree a servizi (es. zona Castello e Oltre Autostrada) e altre molto scarse (es. Santi Martiri e Oltrestazione). Questa variante, agendo sugli Ambiti di Trasformazione, Piani Attuativi e sul Tessuto Urbano Consolidato, cercherà di aumentare queste dotazioni in modo tale che i servizi a disposizione dei cittadini aumentino in tutte le zone.

Complessivamente il PGT prevede: 

  • 7 Km di nuovi filari alberati, 
  • 50 Km di piste ciclabili, 
  • 439.000 mq di parchi, 
  • nuove piazze e strade per 93.000 mq, 
  • superfici verdi riqualificate per 129.000 mq, 
  • 2 km di riqualificazione delle spone del fiume Olona, 
  • la sistemazione di un importante asse viario
  • la messa in sicurezza di 42 incroci.

Più filari alberati e più aree verdi riqualificate le troveremo a San Paolo e San Bernardino, il Centro vedrà la creazione di percorsi ciclopedonali e la realizzazione di nuove piazze e pavimentazioni, a Mazzafame la dotazione di parchi grazie all’allargamento del Parco Alto Milanese, Oltrestazione/Olmina/Castello vedranno messi in sicurezza 5 incroci ciascuno ritenuto critico dagli abitanti di quei quartieri.

Questi sono alcuni esempi di rigenerazione e sostenibilità che permetterà di riconnettere tutte le zone di Legnano.

Questo PGT è pensato per la Legnano del futuro e tiene insieme per esigenze, struttura, morfologia 11 quartieri; quartieri che hanno al proprio interno diverse peculiarità e identità che li rendono unici.

Questo PGT ha visto anche non essere più confermate 2 importanti aree tra gli ambiti di trasformazione, la caserma e il vecchio ospedale; questo non per dimenticanza o per non avere idee, ma perché si ritiene che queste due importanti aree debbano essere adibiti a servizi pubblici sovraccomunali, quindi ad una nuova progettazione che non può riguardare la sola Legnano.

Questa variante ha individuato molto bene, nella città costruita, le varie caratteristiche morfologiche e identitarie con cui la stessa si è sviluppata; questa individuazione ha permesso quindi di quantificare in 438.000 mq il territorio della città Residenziale morfologicamente identitario … in sintesi, quelle zone della città che per storia e natura rappresentano un unicum all’interno della nostra Legnano; un tessuto urbano che ha visto la creazione di regole particolari affinché la rigenerazione di questo costruito non snaturi il contesto residenziale circostante per mantenere viva la storia della città.

Un esempio ne sono i tanti cortili che ancora sono presenti, cortili che rappresentano non solo l’identità di Legnano ma che caratterizzano ancora tante città della Regione, cortili che sono un pezzo di storia e che hanno fatto nascere anche tante storie che grazie a Felice Musazzi e a I Legnanesi hanno fatto, e fanno, conoscere in Italia la vita dei nostri nonni e genitori.

La salvaguardia dei cortili è sempre stato, anche nei passati PGT, un punto critico in quanto non sempre le formule di salvaguardia hanno permesso ai proprietari di procedere a una riqualificazione degli stessi.

Le odierne regole presenti in questa variante permettono, e semplificano, la manutenzione ordinaria e straordinaria, piuttosto che una rigenerazione completa con sgravi per chi avvia queste importanti opere; i quartieri si potranno rivitalizzare grazie alla possibile presenza di cooworking, commercio di vicinato ed eventualmente usufruire di nuovi spazi aggregativi nel caso in cui l’intervento di riqualificazione preveda il massimo livello di rigenerazione e il cortile possa essere aperto alla cittadinanza.

Sarà una scommessa del prossimo PGT … certamente sì, e questo lo possiamo definire un esempio di rigenerazione e creazione di servizi.

L’intero PGT si fonda su tre importanti pilastri:
Sostenibilità
Flessibilità
Rigenerazione

Il PGT più che indicare cosa si può fare, indica cosa non si può fare; questo perché il tempo e le situazioni stanno diventando più mutevoli rispetto al passato e con un ritmo molto più alto (2020/2021 pandemia, 2022 guerra Russo/Ucraina, aumento dei costi energetici, aumento dell’inflazione, 2023 guerra nel medio oriente), un PGT che mira a rigenerare la città ma allo stesso tempo a dotarla di più servizi per i legnanesi e rendere così tutti gli interventi più sostenibili.

Sostenibilità che ovviamente deve essere anche economica per il privato che decide di investire sulla città, quindi un PGT che facilità anche il confronto tra la parte pubblica e privata che non devono essere sempre viste in contrapposizione come spesso si possa immaginare.

Questo PGT, appunto, esce dalle vecchie logiche di:

metri cubi costruiti
altezze di palazzi
aree monofunzionali

al contrario questa variante prevede mix funzionali presenti in ogni zona della città in base alle caratteristiche identitarie delle stesse, un PGT che mette in contatto i vari quartieri, un PGT che ha analizzato e studiato le criticità e i punti di forza di ogni zona cittadina in modo tale che il PGT non sia solo una sommatoria confusa di esigenze e servizi ma sia, al contrario, lo strumento per generare sempre di più una città delle relazioni.

Mio intervento sull’area B di Milano

Vi riporto, dal verbale del consiglio comunale approvato, la trascrizione del mio intervento e anche delle interruzioni subite. Il verbale è pubblico e quindi è recuperabile sul sito del comune.

CONSIGLIERE ELIGIO BONFRATE: 

Grazie signor Presidente. In questi anni come abbiamo visto il cambiamento climatico sta condizionando la vita di molti sulla terra, tra nubifragi, inondazioni e siccità che stanno colpendo le popolazioni di molte nazioni. Nessun continente è risparmiato e anche nella nostra bella Italia si stanno susseguendo sempre emergenze climatiche… 

CONSIGLIERE LETTERIO MUNAFO’: 

A pappagallo e stronzate, perché… 

PRESIDENTE UMBERTO SILVESTRI: 

Consigliere Munafò. Prosegua Consigliere Bonfrate. 

CONSIGLIERE ELIGIO BONFRATE: 

In questo 2022 siamo passati da situazioni drammatiche di siccità e caldo a situazioni di inondazioni, con anche vittime come quello che è successo purtroppo nelle Marche. Le contromisure messe in campo da alcuni Governi internazionali, tra cui quelli italiani, hanno cercato di porre in essere misure che potessero portare a una riduzione dell’inquinamento, prima causa dei cambiamenti climatici, prevedendo una fase di decarbonizzazione, quindi la ricerca e l’avvio di energie rinnovabili che potessero ridurre l’utilizzo di combustibili fossili. In questi mesi la guerra che la Russia ha scatenato contro l’Ucraina ha preso ancora più drastica la necessità di rivedere il sistema energetico nazionale. Infatti l’aumento impazzito di gas e energia elettrica sta mettendo in difficoltà famiglie e imprese. Rivedere le fonti di approvvigionamento energetico non solo potrà permettere una minor dipendenza dai Paesi esteri ma dovrà prevedere un sistema di trasporto sostenibile… 

CONSIGLIERA DANIELA LAFFUSA: 

Rimaniamo in tema Presidente. 

PRESIDENTE UMBERTO SILVESTRI: 

Prego, vada avanti. 

CONSIGLIERE ELIGIO BONFRATE: 

Per contrastare questo inquinamento, tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini in Italia ogni Regione e ogni Amministrazione comunale ha deciso di mettere in atto misure di mitigazione dell’inquinamento del traffico veicolare. Nel 2008 a Milano l’Amministrazione Moratti istituiva l’ecopass, nel 2012 l’Amministrazione Pisapia lo perfezionava trasformandolo in area C e nel 2019 l’Amministrazione Sala istituisce l’area B. In questi anni anche la Regione Lombardia si è mossa per abbattere l’inquinamento veicolare introducendo dei limiti di circolazione per quei veicoli che risultano più inquinanti. La data del primo ottobre però è diventata una data importante per molti lombardi, non solo milanesi. Infatti se a Milano l’area B diventava interdetta ai Diesel Euro 4 e Euro 5 dalla stessa data gli Euro 4 Diesel venivano limitati nella circolazione regionale in determinate ore della giornata. La stessa Regione Lombardia ha istituito il sistema move in, il quale attraverso l’installazione di una scatola nera permette ai proprietari di questi veicoli di avere una deroga temporanea. A questo sistema ha fatto affidamento anche Milano per concedere le deroghe di accessi in area B sia agli Euro 4 che agli Euro 5 con un certo numero di chilometri in base alle classi Euro dei veicoli. Sembra andare tutto bene, solo che se la Regione decide di applicare le restrizioni del traffico per il superamento dei limiti atmosferici, cosa corretta, anche i veicoli che aderiscono al move in e che non accedono comunque all’area B di Milano vengono bloccati in tutta la Regione. Questo è un paradosso, sembra una sorta di schizofrenia, quindi bisogna buttare tutto al macero? L’area B e C milanese, il sistema sperimentale regionale vanno sospesi? Per me assolutamente no. Delle misure vanno prese. Sono convinto che si dovrà intraprendere con più forza la via della mobilità sostenibile per l’ambiente, per la salute di cittadine e cittadini, potenziando il servizio pubblico affinché possa diventare una seria alternativa al mezzo privato. Il processo è possibile se è vero, come pubblicato pochi giorni fa, che Oslo si appresta nel 2023 a diventare la prima città al mondo con mezzi di trasporto pubblico non a combustione. Mi appello quindi alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile Matteo Salvini, al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Frattin, affinché il Governo metta a disposizione delle comunità le risorse necessarie affinché si possa provvedere spediti verso un miglioramento dei trasporti pubblici locali e al potenziamento di altre forme di mobilità. I cambiamenti vanno fatti e non possiamo sempre dire non è il momento giusto, ci sono problemi più gravi, come fossero un mantra per posticiparli. Infatti non ne va solo del presente ma anche per il futuro, nostro, ma anche di quei tanti bambini e ragazzi che oggi siedono sui banchi di scuola. Concludo con una frase di dubbia attribuzione, ma che spesso viene associata al Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. Il politico pensa alle prossime elezioni, lo statista alle prossime generazioni. Grazie.