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Expo, parte il recupero delle cascine

Il tema di Expo 2015, come si sa, è incentrato sull’alimentazione quindi un ruolo privilegiato l’avrà l’agricoltura; è in questo ambito che si è deciso di recuperare ben 16 cascine che risultano abbandonate, una ristrutturazione che risalterà in maniera preponderante lungo i 6 mesi dell’Esposizione Mondiale ed oltre.

Uno dei cantieri è già sul punto di partire: a occuparsi della cosa saranno il Comune e l’università Iulm. Ma come si potranno recuperare le cascine? Palazzo Marino concederà l’immobile in uso gratuito per 30 anni, in cambio l’ateneo dovrà occuparsi della ristrutturazione con un progetto approvato dalla sovrintendenza ai beni culturali.

Il costo dell’operazione del recupero della prima cascina è calcolato in 10 milioni di euro, di cui 5 arriveranno dal ministero, 250mila dalle regione e il resto lo metterà l’università o magari qualche sponsor. La cascina diventerà una residenza per studenti che raddoppierà i posti a disposizione degli iscritti alla Iulm.

Un’altra cascina che potrebbe presto essere ristrutturata è quella trecentesca del Linterno, celebre anche per essere stata la dimostra estiva utilizzata da Francesco Petrarca. Questa volta l’intervento vedrà in prima linea il Politecnico, il cui progetto prevede la conservazione della struttura storica.

Appaltati i lavori per le vie d’acqua in Expo 2015

E’ stato assegnato l’appalto, del valore di 42.5 milioni di euro, per realizzare le Vie d’Acqua Sud facenti parte di Expo 2015; la commessa è stata aggiudicata da una cordata di imprese che vede come capofila la società Maltauro Spa.

Nello specifico la commessa comprende la realizzazione di opere idrauliche, edili e viabilistiche relative al collegamento idraulico fra il sito Expo e il Naviglio Grande; questi grandi interventi permetteranno la costruzione di nuovi alvei di corsi d’acqua, ponti pedonali sul Naviglio grande, opere di consolidamento, riqualificazione delle sponde, sistemazione paesaggistica e relativa viabilità con connessioni ciclopedonali tra il sito Expo, la Fiera di Milano (Rho) e l’alzaia del Naviglio Grande.

L’EXPO del lavoro

Come preannunciato qualche giorno fa, il Governo e le parti sociali hanno raggiunto un accordo per quanto riguarda i contratti di lavoro inerenti a chi lavorerà per Expo.

Ricopio il testo preso dal sito delle Piccole e Medie Imprese Italiane, per una lettura congrua evitando mie sintesi.

I sindacati hanno raggiunto l’accordo necessario a rendere più flessibili le procedure di assunzione stagionale in vista di Expo 2015: previsti oltre 800 posti di lavoro per i sei mesi dell’esposizione universale, catalizzatore di risorse e acceleratore di progetti:

L’intesa è stata siglata tra Cgil, Cisl e Uil e il commissario unico di Expo 2015, Giuseppe Sala, e prevede nuovi contratti di lavoro così suddivisi:

  • Apprendistato: 340 posti per giovani under 29 da formare professionalmente (tecnici, specialisti e operatori di grandi eventi);
  • Tempo determinato: 300 lavoratori dalle liste di mobilità e disoccupazione;
  • Stage: 199 posizioni retribuite con 516 euro al mese più buoni pasto.

=>Approfondisci i contratti flessibli per l’Expo 2015

I contratti a tempo determinato inizieranno nel 2014 mentre gli altri nel 2015, tutti contrattualizzati direttamente dalla società Expo 2015 (Expo spa).

«Queste assunzioni – ha spiegato Sala – vengono fatte attraverso la flessibilità e non sarebbero state possibili con le regole attuali; grazie a questo tavolo comune con i sindacati sono state rese possibili».

L’obiettivo è di introdurre procedure più snelle per le nuove assunzioni fornendo un modello da replicare in ambito nazionale per i Grandi Eventi, nel quale verrà posto particolare focus sulle norme in materia di legalità, tutela e sicurezza sul lavoro.

=> Leggi di più sui contratti di lavoro

Al più presto verranno poi discusse possibili soluzioni per il destino dei lavoratori una volta terminato l’Expo 2015, a partire dai dipendenti di Expo spa.

Giappone e Korea del Sud confermano la presenza ad Expo

L’evento di Expo 2015 procede a lunghi passi verso il traguardo del 2015, se i paesi sono 131, sono già oltre 60 i paesi che hanno confermato la presenza firmando il protocollo d’intesa.

Gli ultimi stati a confermare la presenza sono stati Giappone e Korea del Sud; quest’ultimo occuperà un’area di 3.880 metri quadrati e sarà collocato proprio vicino l’ingresso della fiera,  Il padiglione giapponese occuperà un’area di 4.170 metri quadrati e sarà realizzato con le più moderne tecnologie. Display, schermi 4K e 3D, realtà virtuale e soluzioni di design di alto livello saranno gli strumenti attraverso cui il Giappone si intende promuovere.

Le prospettive del padiglione Giapponese permettono di vedere in un unico ambiente la modernità e la tradizione, in una specie di connubio tra passato e presente che risalta quanto la natura ed il cibo sono l’energia del pianeta