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Ricordi di Mauthausen

Prendendo spunto da un’interessante iniziativa che ci sarà settimana prossima a Legnano, ovvero “Viaggio nella memoria“; sono andato a riprendere le foto che feci nel 2003 quando visitai il campo di concentramento di Mauthausen, campo di concentramento che è stato visitato quest’anno da alcuni studenti delle superiori del Liceo Galileo Galilei, dell’ITS dell’Acqua, dell’Istituto Barbara Melzi e del Bernocchi.

Pur essendo passati 11 anni, ho ancora negli occhi quel luogo, ho ancora nitidamente il ricordo di quello che vidi in quel posto, mi ricordo che andai a cercare la targa che ricordava i deportati della Franco Tosi che raggiunsero il campo e che non fecero più ritorno a Legnano.

Sarà interessante ascoltare il prossimo 24 Ottobre l’esperienza di questi ragazzi, di queste giovani generazioni che hanno visitato uno degli orrori che la mente umana ha potuto concepire.

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Personale

Il sito di mio nipote

L’ipocrisia che viaggia in internet

Quanto sto per scrivere è un mio personale pensiero che so già potrebbe scatenare reazione polemiche; sono successi fatti in questi giorni che mi hanno dato ulteriore spunto per quanto sto per scrivere.

In questi giorni ho visto e letto su internet, principalmente sui social network, quanta ipocrisia ci sia in giro, quanta ipocrisia ci sia da alcune “associazioni” nel postare certi commenti o iniziative; voglio partire da tre fatti successi in Italia e nel mondo nella settimana dal 8 al 14 Settembre (mi scuso anche di ridurre per l’aspetto internazionale solo un esempio tra i tanti che potrebbero esserci).

In Italia la seconda settimana di Settembre ha visto la morte dell’orso Daniza e lo spiaggiamento di Capidogli sulle spiagge marchigiane; alcune associazioni e politici hanno usato queste vicende per chiedere “le dimissioni del ministro dell’ambiente”, l’imputazione di “animalicidio” e far spopolare su internet testi come quello che ho appena trovato sul sito della LAV in cui si chiede “chi ha ordinato l’esecuzione con proiettili narcotizzanti?“; ora a me spiace sia per la morte dell’orsa che dei capodogli, io sono un amante degli animali e li rispetto sempre; ma chi si erge a difesa degli animali come se questi fossero persone, forse ha un ordine di “sensibilità” diverso dalla mia, ovvero prima gli animali e poi gli uomini.

Perché parlo di ipocrisia di alcune associazioni?

Perché proprio domenica 14 Settembre in terra siriana, o curda, un cooperante è stato giustiziato come gli altri 2 sui predecessori solo perché “cristiano e britannico”, ha avuto un’esecuzione (e qui il vocabolo è idoneo) che ha fatto inorridire tutto il mondo; esecuzioni che in quelle zone del mondo stanno interessando anche le popolazioni cristiani o minoranze etniche; e sul web cosa succede? Sui Social Network cosa compare? Nulla, nemmeno una condanna, nemmeno qualcuno che chiede di pregare per questa persona e per il dolore che sta provando la sua famiglia, nulla di tutto questo … probabilmente la LAV non ha nel suo statuto la “difesa dell’uomo” e quindi forse non è nei suoi compiti scrivere qualcosa contro le esecuzioni di persone nelle parti del mondo, però una parola, un post me la sarei aspettata; se non da loro dai tanti amici che ho su facebook che inondano le bacheche con messaggi a difesa degli animali e mai dell’uomo.

Sgombro il campo dal voler criticare solo la LAV, ma è quella che forse ha più visibilità e di cui leggo perché mi compare sulla bacheca di facebook grazie ad amici che la sostengono; io sarò sempre dalla parte dell’uomo che deve essere sempre capace di rispettare tutto il creato; da dove deriva questa mia affermazione?

Da questo brano: “Poi il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile». Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome.”

Gli animali sono stati creati come aiuto per l’uomo, e il fatto che Dio dia all’uomo la facoltà di dare il nome agli animali, non fa altro che dare all’uomo la responsabilità dell’intero creato, la responsabilità di rispettare tutto l’ambiente; quindi l’uomo moderno deve avere sempre la responsabilità di come “usa” l’ambiente che lo circonda; per mio contro io aiuterò sempre prima l’uomo e poi l’animale, fosse quell’uomo il mio peggior nemico; ovviamente io non giudico minimamente quello che fanno e la pensano diversamente da me, però chiedo a tutti meno ipocrisia.

L’Italia, un paese unico

Le vacanze dopo la Sardegna le ho passate in Puglia, regione di origine da parte paterna e dove quindi ho i parenti, terra che amo tanto sia per paesaggio, ma anche per il buon cibo.

In Puglia ci sono andato in macchina, quindi mi sono fatto 1000 km di Autostrade, un viaggio di 10 ore in cui ho attraversato quasi tutta l’Italia da Nord a Sud, un viaggio che quest’anno ho guardato con occhi attenti e quasi più curiosi del solito per scovare qualcosa di nuovo rispetto all’anno prima.

Attraversare l’Italia in macchina è sempre qualcosa di bello, si passa dai paesaggi industrializzati e con città quasi “infinite”, a immensi territori coltivati, da paesaggi brulli a quelli pieni di verde; è bellissimo vedere anche i paesi arroccati sulle montagne e colline, è stupefacente ammirare come cambia il nostro territorio, e più lo ammiro e più mi rendo conto di quanto sono fortunato a vivere in Italia.

Assieme ai paesaggi naturali, vi sono anche le opere dell’uomo che primeggiano in questo immenso territorio; le autostrade con i suoi viadotti, le sue gallerie mostrano quanto noi italiani siamo bravi ne costruire, le infrastrutture viarie mettono in risalto come noi italiani non siamo secondi a nessuno in tema di progettazione e realizzazione; è vero anche che forse dobbiamo rispettare un po’ di più il nostro bel paese.

L’Italia è veramente un paese da scoprire e valorizzare, una scoperta ed una valorizzazione che sicuramente ci permetteranno di non considerarci in un paese di serie B o, ancora peggio, di pensare di abitare in un paese brutto.

Noi italiani dovremmo essere tutti orgogliosi di dove viviamo, ogni tanto essere orgogliosi di noi stessi ci deve far comprendere che non sempre tutto è buio e grigio, come ce lo immaginiamo. Bello sarebbe fare un il giro dell’Italia da Nord a Sud e da Est a Ovest in bici …