Campi coltivati

Cos’è il glifosato? Qualche informazione in più

In questi giorni si parla molto di glifosato, ecco cosa ho trovato sul numero 1141 di Internazionale su questo argomento; l’articolo è molto lungo ma riposato solo alcune parti del testo. Buona lettura.

Cos’è il glifosato

Il glifosato è stato sintetizzato per la prima volta nel 1950 da un chimico svizzero, ma fu commercializzato come diserbante per l’agricoltura solo negli anni settanta, dalla Monsanto. Inizialmente era impiegato soprattutto prima della semina per liberare i campi dalle erbacce.
Da quando esistono le piante geneticamente modificate resistenti al glifosato, questo diserbante può essere usato anche dopo la semina. Il glifosato è venduto in tutto il mondo soprattutto dalla Monsanto, che produce anche i cereali modificati resistenti al pesticida.
Negli Stati Uniti il glifosato è stato autorizzato dall’Environmental protection agency, e in Europa dalla Commissione europea, che lo ha approvato una prima volta nel 2002. Una nuova valutazione di Bruxelles era attesa per il 2015, ma è stata rimandata.
Il 3 febbraio il parlamento europeo ha approvato una mozione in cui invita la Commissione europea a vietare l’uso di tre varietà di soia geneticamente modificata resistente al glifosato negli alimenti e nei mangimi.
In Italia è vietata la coltivazione di piante geneticamente modificate, ma il glifosato è comunque molto usato sia sulle colture arboree ed erbacee sia in aree che non sono destinate all’agricoltura.
È uno dei prodotti fitosanitari più venduti a livello nazionale. Ma in Italia il monitoraggio delle presenza del glifosato nelle acque al momento è efettuato solo in Lombardia, dove la sostanza è presente nel 31,8 per cento dei punti di osservazione delle acque supericiali, e il suo metabolita (Ampa) nel 56,6 per cento dei casi. Il glifosato e l’Ampa sono tra le sostanze che più determinano il superamento degli standard di qualità ambientale (Sqa) nelle acque superficiali: l’Ampa in 155 punti (56,6 per cento del totale), il glifosato in 85 punti (31 per cento del totale).
Die Zeit, Ispra

Un mercato ricco

Secondo uno studio della società di ricerca statunitense Transparency Market Research, nel 2012 sono state vendute nel mondo 718.600 tonnellate di glifosato. Il 45, 2 per cento della domanda era legato alla vendita di piante geneticamente modiicate (ogm) resistenti al glifosato. All’epoca il mercato globale di questo diserbante valeva 5,4 miliardi di dollari ed entro il 2019 dovrebbe raggiungere gli 8,8 miliardi di dollari, crescendo a un tasso annuo del 7,2 per cento. Lo sviluppo del mercato è legato alla crescente adozione delle colture ogm, in particolare nelle economie emergenti dell’Asia Paciico e dell’America Latina. I mercati più ricchi sono gli Stati Uniti, il Brasile, l’Argentina, il Sudafrica, l’India e la Cina. Nell’Asia Paciico, ragione che nel 2012 costituiva un terzo della domanda globale di glifosato, la crescita è guidata dalla Cina e dall’India. La regione che garantisce i fatturati più alti è invece il Nordamerica, dove i prodotti a base di glifosato hanno prezzi più alti.
I principali produttori di glifosato sono le statunitensi Monsanto, DowAgro e DuPont, l’australiana Nufarm, la svizzera Syngenta e le cinesi Zhejiang Xinan Chemical Industrial Group, Jiangsu Good Harvest-Weien Agrochemical e Nantong Jiangshan Agrochemical & Chemicals. Secondo lo studio, invece, potrebbero rappresentare un ostacolo al successo del glifosato lo sviluppo di erbacce resistenti al prodotto e soprattutto l’adozione di norme restrittive sugli erbicidi in Europa.

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