In questi giorni in cui si aspetta di celebrare la Pasqua, in cui chi crede e chi ha fede crede nella Resurrezione del Cristo; volevo scrivere un breve pensiero prendendo spunto dalle mie visite al Santo Sepolcro del 2008 e del 2010.
Generalmente quando uno va in vacanza in un paese visita i monumenti, guarda e si informa sulla storia di quel paese e a volte si vanno a vedere i mausolei che ospitano le personalità più importanti per la nazione che si sta visitando; oppure si va a vedere certe città e posti per vedere una persona importante (es. il Papa a Roma).

Quando si va in Terra Santa, il credente, va a vedere i posti, i paesaggi dove vissero Gesù e i suoi discepoli, va a vedere e scoprire dov’è nata la Chiesa e il luogo più importante è il Santo Sepolcro; si va a vedere il posto dove fu deposto Gesù dalla croce e dove resuscitò. Paradossalmente si va a vedere una tomba “vuota”, per migliaia di anni per quella tomba vuota si sono combattute guerre, intorno a quella tomba sono nate storie e film; credenti e non credenti in quella tomba vuota vedono e cercano comunque qualcosa di “strano” … la forza che un posto come quello ha suscitato in tanti uomini e donne che nei secoli hanno intrapreso il viaggio in Terra Santa per vedere e scoprire i luoghi di Gesù; nel medioevo i pellegrinaggi in Terra Santa erano comminati come espiazione dei propri peccati.
Effettivamente entrare nel Santo Sepolcro, toccare la nuda fredda roccia dove fu posto Gesù è stato qualcosa di indescrivibile, essere in quel nuovo e ripetere “non è qui” è stato veramente un’esperienza indimenticabile
[slideshow_deploy id=’3339′]