Expo 2015 riso

Prima visita a Expo Milano 2015

Di recente sono stato tutto il giorno ad Expo 2015, giorno non proprio azzeccato il sabato mattina, però è stata un’esperienza molto positiva, con qualche criticità, però una visita che merita di essere fatta, magari durante la settimana e non il weekend.

Una visita che è iniziata già a Legnano alla biglietteria, una cosa mai vista … coda per acquistare i biglietti e persone che si “auguravano” che per una volta il ritardo del treno per non perderlo … una volta arrivato all’entrata di cascina Triulza, quindi alla fermata Rho-Fiera, coda di 45 minuti per entrare … tutto sommato un tempo accettabile.

La cosa sconvolgente, in modo positivo, è stato immettersi nel Decumano e vedere la marea di gente che era presente, tanta di quella gente che ad ogni passo rischiavi di prendere dentro qualcuno; una miriade di gente che non avevo ancora visto a Expo, nella visita serale di Giugno non c’erano tutte quelle persone … tante persone presenti anche alle 21.

Visto la moltitudine di gente, sono partito a vedere i padiglioni piccoli, quelli del Cluster del Riso … quindi: Birmania, Laos, Bangladesh, Cambogia; ho fatto un salto in quello di Cuba (che mi ha un po’ deluso perchè on c’era nulla di che) e poi passaggio in Sudan.

L’idea prima di pranzo era fare la Thailandia, ma il tempo di attesa era di 2 ore … a questo punto decido che è bene andare a pranzare, e dopo una coda un pochino “lunga”, sono riuscito a pranzare con Grana Padano, Mortadella IGP, Prosciutto Crudo San Daniele accompagnato da un calice di Valdobbiadene amabile … probabilmente per qualcuno poteva essere un antipasto, ma posso garantire che era tutto buonissimo.

Pomeriggio l’obbiettivo era fare almeno 2 padiglioni “grandi”, quindi visto che la coda era veloce decido di visitare la Spagna, padiglione molto particolare, ed interessante … va da se che Italia a Spagna hanno abbastanza punti in comune, però il padiglione metteva in risalto le peculiarità della nazione “bagnata da due mari”, le zone produttive di olio, di vite; le ricette dei loro chef  con i loro prodotti tipici: olio, vino, pesce e prosciutti. Finito quello volevo andare a vedere quello degli Emirati Arabi, sorpresa delle sorprese …. per la troppa affluenza il Padiglione era stato chiuso e potevano accedere solo quelli che erano in coda.

Desistendo da questa visita mi sono diretto verso Padiglione Italia consapevole della coda e del tempo che avrei impiegato per entrarvi;  entrato nel padiglione un volontario ha spiegato come era stato strutturato il Padiglione, ovvero tutta la visita avrebbe messo in mostra:

  • Potenza del saper fare: creatività, eccellenza, innovazione
  • Potenza della bellezza: turismo, qualità della vita, paesaggi d’Italia.
  • Potenza del limite: tradizione, gestione delle risorse, resilienza.
  • Potenza del futuro: le favole della biodiversita’ italiana

All’interno è stato veramente stupefacente leggere le esperienze che hanno fatto qualcosa di unico, interessante è stato vedere la contrapposizione tra una “crescita senza regole” (quindi caotica e che può generare disastri idrogeologici) e una crescita armonica e che genera bellezza (paesaggi e architetture). Quindi sono passato a vedere cosa consisteva la potenza del limite …. sembra un inconcepibile ritenere un limite una potenza, ma il limite aiuta a mettere a frutto l’ingenio e a mettere in campo tutte le risorse di cui si dispone. L’ultima tappa è stato il futuro, rappresentato dalla sala dove si può leggere la Carta di Milano e successivamente firmarla.

La carta l’avevo già letta e posso dire che ha principi veramente molto belli, importanti e affascinati; nonché una sfida al mondo nell’applicarla e quindi nel renderla attuabile. La stessa carta la si può firmare anche online.

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