Questa mattina ho riascoltato il brano di Celentano “La cumbia di chi cambia“, brano che mi colpì fin da subito quando lo ascoltai la prima volta durante la trasmissione di Canale 5 in diretta da Verona, la canzone l’ho ritenuta fin da subito molto interessante per i concetti che esprimeva, il testo infatti è una sorta di riassunto del presente e del passato, ma ho interpretato il testo come uno sguardo su un futuro che può e che deve essere.
La canzone sembrava fatta apposta per le elezioni che ci sarebbero state da li a poco, alla luce delle elezioni un passaggio sembra quanto mai attuale
“io non ci credo che tutti gli italiani
sotterrerebbero l’amianto nei campi
infangherebbero il nome degli avversari
al solo scopo di non averli lì davanti
e comprerebbero la partita agli arbitri
ma in quanto arbitri si farebbero comprare
racconterebbero bugie su una disgrazia
è l’occasione che fa l’uomo criminale”
La frase che ho sottolineato è quella che più mi ha colpito; mi ha colpito perché sicuramente era una fotografia del “passato” ed io pensavo fosse tale perché le elezioni hanno mostrato quanto gli Italiani vogliono comunque un cambiamento, ma purtroppo mi sono reso conto che anche coloro che dicono “dobbiamo cambiare il paese” più che infangare ed insultare gli avversari non fanno … siamo sicuri che questa sia la nuova politica del cambiamento che qualcuno sta sventolando da anni?