Monte Sant'Angelo San Michele Arcangelo

Monte Sant’Angelo: un viaggio tra fede e storia

Quest’anno le vacanze le ho iniziate girovagando per il Gargano, dall’itinerario preparato avevamo inserito anche Monte Sant’Angelo, una città sempre più menzionata ma mai vista, in quanto distante più di 300 chilometri rispetto a dove solitamente si passano le vacanze.

Quindi quest’anno abbiamo deciso di fare tappa sul pallone d’Italia; Monte Sant’Angelo si trova nel cuore del Parco Nazionale del Gargano (patrimonio UNESCO), il paese si erge su un promontorio dove lo sguardo spazia sugli infiniti territori circostanti; quello che ha colpito è stata la presenza di tanta storia circoscritta in un unico paese.

L’incontro con San Michele Arcangelo

La storia del santuario inizia nel 490 d.C., quando l’Arcangelo Michele apparve al vescovo di Siponto e a un pastore locale. Nella leggenda, l’Arcangelo dichiarò che la grotta dove apparve sarebbe stata consacrata e non avrebbe avuto bisogno di alcuna consacrazione umana.

Primi secoli.

La grotta divenne rapidamente un luogo di pellegrinaggio, attirando credenti da tutta Europa. Nel corso del VI e VII secolo, il culto di San Michele si diffuse in tutta l’Europa occidentale, e il santuario divenne un punto focale di devozione.

L’importanza nel Medievo

Durante il Medioevo, il santuario divenne una tappa fondamentale per i pellegrini in viaggio verso la Terra Santa. Il suo ruolo fu rafforzato dai Longobardi e dai Normanni, che eressero edifici addizionali e promossero il luogo come centro spirituale. Re, papi e santi, tra cui San Francesco d’Assisi, visitarono il santuario durante questo periodo.

Architettura e arte

L’architettura del santuario è un amalgama di stili che riflette i suoi secoli di storia. La facciata presenta un portico romanico, mentre l’interno conserva tracce di stili dal paleocristiano al barocco. La grotta, con il suo altare e le sue pareti nere di fuliggine da candele votive, continua a essere il cuore emotivo del complesso.

Declino e rinascita

Dopo il Medioevo, l’importanza del santuario diminuì, ma non scomparve mai del tutto. Nel XIX secolo, ci fu un rinnovato interesse per il santuario, e furono intrapresi sforzi per restaurare e conservare l’edificio. La devozione popolare a San Michele ha continuato a crescere, e il santuario è rimasto un luogo di pellegrinaggio e preghiera.

Patrimonio dell’Umanità

Nel 2011, il Santuario di San Michele Arcangelo è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO, riconoscendo il suo ruolo unico nella storia della spiritualità europea.

Il castello di Monte Sant’Angelo

Situato sulla cima di una collina che domina il paesaggio circostante, il Castello di Monte Sant’Angelo è una testimonianza affascinante della storia millenaria della regione. Le sue torri maestose e le mura imponenti raccontano storie di re e cavalieri, di battaglie e di dominazioni.

Origini e Costruzione

Le origini del castello risalgono all’epoca Longobarda, ma la struttura ha subito numerose modifiche e ampliamenti nel corso dei secoli. Fu Federico II di Svevia, nel XIII secolo, a dare al castello l’aspetto attuale, trasformandolo in una fortezza imprendibile e un simbolo del suo potere.

Architettura e Struttura

Il Castello di Monte Sant’Angelo è un esempio notevole di architettura militare medievale. La pianta quadrangolare, con torrioni angolari, era ideale per la difesa. All’interno del castello, si possono ancora vedere le stanze che un tempo ospitavano la guarnigione e i signori locali.

Periodi di Dominazione

La storia del castello è un mosaico di culture e dominazioni. Longobardi, Normanni, Svevi, Angioini e Aragonesi hanno lasciato il loro segno sulla struttura, contribuendo a renderla un complesso affascinante e multiforme.

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