E ora?

Questo sembra l’interrogativo del momento e sembra il mantra di queste ore. Tutti ad interrogarsi sul futuro dell’Italia e come gestire una situazione politica a dir poco complicata e complessa.

L’unica forza politica che può essere contenta del risultato è il Movimento 5 Stelle, raggiungere il 25% dei voti non è cosa di tutti i giorni e di tutti i tempi, non sono un politologo ed un sociologo, ma il gran consenso nasce sicuramente dal diffuso malcontento che serpeggia per la penisola e sicuramente ha attirato i voti di delusi, ma anche di tanti giovani; chi può essere parzialmente contento è sicuramente il PDL che ha dimostrato di “esistere”, anche se il dubbio che mi sorge è capire se il risultato è opera dell’intera macchina organizzativa del Pdl oppure è stato tutto merito di Berlusconi.

Chi sicuramente ne esce sconfitto è il PD, il partito si considerava già vincitore, pensava già di poter consolidare dietro a se una coalizione vincente sia alla Camera che al Senato, un PD che probabilmente in campagna elettorale ha “peccato” di supponenza … il merito che gli va dato è comunque quello di essersi messo in gioco con tutte le primarie fatte tra Novembre e Dicembre 2012, primarie che comunque avevano fatto vedere una certa vitalità, vitalità che forse si è persa per strada.

Abbastanza deludente la coalizione di Monti, se è vero che la sua lista civica ha pochi mesi di vita, gli altri compagni di viaggio quali UDC e FLI una certa organizzazione l’avevano, ma anche i loro risultati sono stati pressoché deludenti.

La situazione certa è che a parte i seggi assegnati, si è assistito ad un sostanziale “pareggio” che non porta nessuno a governare in modo autonomo, ora bisogna capire e vedere chi si deve assumere le responsabilità, in che direzione le assumerà.

La situazione probabilmente sarà più “chiara” anche alla luce dello scrutinio per le elezioni regionali di Lombardia, Lazio ed Abruzzo, con l’esito anche di questo scrutinio probabilmente si potrà capire qualcosa di più e fare ulteriori analisi.