La paura blocca il Brennero

Ho letto questo interessante articolo su Internazionale n° 1149 che analizza e valuta la situazione che si sta creando al Brennero e che sta interessando Austria, Italia ed Europa; alcune considerazioni sono molto interessanti, buona lettura.

La paura blocca il Brennero
Reinhard Göweil, Wiener Zeitung, Austria

È il valico alpino più trafficato e un emblema dell’Europa unita. Inoltre l’Austria ha un importante ruolo politico nella tutela dell’Alto Adige (Sud Tirolo per gli austriaci). A Bruxelles i rappresentanti del Tirolo del Nord e del Sud e quelli del Trentino hanno gli uffici nello stesso edificio, una sorta di ambasciata che oltrepassa i confini.

Il Brennero è molto più che un passo a 1.370 metri sul livello del mare: è un simbolo. Ma sembra che al governo austriaco importi poco. Senza che nessuno glielo avesse chiesto, il ministro della difesa Hans Peter Doskozil ha spiegato che trecento soldati sono pronti a difendere il Brennero, e che se ne dovessero servire di più il contingente sarà raforzato.

Qual è il problema? No, i nostalgici di Benito Mussolini non hanno compiuto un colpo di stato in Italia e dichiarato guerra all’Austria. All’origine di questo provvedimento c’è la paura che dal confine italiano si riversino nel ricco Nordeuropa centinaia di migliaia di profughi. Solo una paura, per l’appunto: oggi dal Brennero passano tra i duecento e i trecento migranti al giorno, più o meno quanti sono i soldati schierati. Il parlamento europeo è sempre più sconcertato dalla politica del terrore del governo austriaco. Anche gli eurodeputati socialdemocratici e popolari austriaci si sono schierati contro le segreterie nazionali dei loro partiti, che formano la coalizione al governo in Austria. È una cosa che non succede spesso.

Il governo sta perdendo di vista il domani e il dopodomani. Domani l’Austria sarà esclusa dalla (inevitabile) ricerca di una soluzione comune europea ai flussi migratori. E dopodomani, quando la questione dei profughi sarà risolta perché nelle aree di crisi le armi inalmente taceranno, l’Europa tornerà a occuparsi di altre questioni. Molti si ricorderanno che in un momento cruciale l’Austria ha deciso di andare da sola per la sua strada. C’è da dubitare che questo aumenterà la disponibilità degli altri paesi a venire incontro a Vienna sui temi che la riguardano davvero. Se chiuderà il Brennero, per l’Austria sarà solo l’inizio dei problemi.

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