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Gli auguri del Sindaco Centinaio ai Legnanesi

Ecco il testo degli auguri del sindaco di Legnano a tutti i cittadini in vista del Natale e del nuovo anno.

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Siamo ormai entrati nel clima delle feste di fine anno e desidero raggiungere ogni legnanese per esprimere i miei più calorosi auguri.

Nel corso del 2014 Legnano ha ricordato il 90° anniversario dell’attribuzione del titolo di Città. Abbiamo voluto celebrare tale ricorrenza con una serie di iniziative finalizzate a riscoprire le radici su cui si basa la nostra comunità. E’ importante non dimenticare la propria storia perché solo così possiamo capire meglio il periodo che stiamo vivendo e lavorare per un domani migliore.

Il clima festoso di questi giorni non ci deve però far dimenticare i problemi che impediscono a molti legnanesi di vivere in un contesto di completa serenità. Penso soprattutto a coloro che sono senza un lavoro o che si dibattono in una situazione di incertezza occupazionale. E’ il caso dei dipendenti della Franco Tosi che non riescono ad avere risposte circa il futuro della loro fabbrica. C’è poi chi è senza casa o su cui pende la minaccia di uno sfratto esecutivo. E’ un momento difficile per Legnano e per l’intero Paese.

Non è facile sperare in un domani migliore, soprattutto per i tanti giovani che sono costretti ad abbandonare l’Italia per non essere condannati alla disoccupazione o a svolgere lavori precari. Eppure la storia ci insegna che il nostro popolo ha in sé risorse spesso inaspettate, che ci hanno sempre permesso di superare i momenti difficili.

E’ forte di questa certezza che rivolgo a tutti i miei più sentiti auguri di un Buon Natale e di un 2015 ricco di soddisfazioni. Ribadisco un concetto che più volte ho sottolineato: a Legnano nessuno deve sentirsi solo.

Alberto Centinaio
Sindaco

Non tutti coloro che fanno politica sono dei ladri

Sono giorni difficili per la politica, sono giorni difficili per chi opera onestamente per chi è in difficoltà, sono giorni difficili per la città eterna.  Non voglio entrare nel merito dell’indagine in atto a Roma perché le informazioni su cui potrei esprimermi sono quelle che posso leggere sui mezzi d’informazione, invece vorrei scrivere, ed esternare come vivo la vicenda alla luce del mio impegno politico.

Tutta questa situazione mi ha veramente colpito, mi ha colpito per un senso di delusione che ho provato nel sentire e nel leggere la vicenda, una delusione perché sembra di rivivere la situazione dei primi anni ’90, una delusione perché sembra che l’Italia sia ferma ancora a 20 anni fa.
Appena ho sentito dell’indagine, degli arresti e delle accuse, la prima domanda che mi sono fatto é stata: “ma chi me lo fa fare?“, la stessa domanda che amici e conoscenti mi fanno; una domanda che insinua una sorta di “sconfitta” del mio impegno politico in quanto sembra avvalorare la tesi che un cambiamento é utopico.
Sentire dire “che schifo, sono tutti uguali“, o ancora peggio “era meglio quando c’era Mussolini” oso dire che fa ancora più male;

  • fa male perché sempre per colpa di pochi ci rimettono in tanti,
  • fa male perché questi fatti screditano l’impegno di tante oneste persone che dedicato tempo alla politica, screditano anche il lavoro di tante persone che aiutano le persone in difficoltà o bisognose.

Quindi che fare? Abbandonare, cedere allo sconforto, fare come fanno tutti ovvero lamentarsi e basta? La mia risposta é NO,

  • non accetto di essere considerato come gli altri,
  • non accetto che di un’erba si faccia un fascio,
  • non accetto di arrendermi ed equipararmi ai pessimisti cosmici che in Italia sembrano imperversare;
  • non voglio assolutamente rientrare in quelli che si lamentano sempre e per ogni cosa;

NO, rimango al mio posto e se per colpa di pochi politici disonesti devo prendere pesci in faccia, lo faccio più che volentieri.

Tutti coloro che criticano chi fa politica, potrebbero andare sul sito del Comune di Legnano, e vedere quante riunioni i consiglieri fanno, e sono riunioni che vengono fatte per l’interesse dei cittadini, e non sicuramente di noi consiglieri; la maggior parte dei consiglieri hanno un lavoro, autonomo o dipendente che sia, e dopo 8 o 9 di ore di lavoro non tornano a casa, ma magari si fanno ancora 2 ore di commissione; invito veramente chi critica ad andare a vedere.

A rincuorarmi ulteriormente, in questa situazione di sfacelo, ci ha pensato una delle invocazioni alla preghiera dei fedeli che recitava così: “Per la società civile e per quanti sono impegnati a servizio del bene comune: ti preghiamo“, da Cattolico praticante é stato davvero confortante leggere e sentire queste parole, la Chiesa che chiede di pregare per quanti sono impegnati civilmente; é stata un’ulteriore iniezione di fiducia per andare avanti e non fermarsi.

 Sicuramente non sono tempi facili, ma abbandonare ora sarebbe solo una resa; al contrario io penso veramente che la società italiana potrà cambiare, che la politica cambierà mantenendo sempre saldi i valori scritti e ribaditi nella nostra Costituzione; se credere in ciò mi farà prendere degli insulti, ben vengano, di sicuro non mi bloccheranno.

Il mio intervento a inizio seduta del Consiglio Comunale

Sig. Presidente del consiglio,
solitamente in questo momento si porta a conoscenza l’amministrazione comunale di eventi successi in città che meritano di essere menzionati; eventi riguardanti manifestazioni o problematiche, e qui ricordo le informazioni pervenute inerenti all’area Antenna 3.
Io vorrei usare questo spazio per una comunicazione, veloce, e che forse non rientra in nessun ambito menzionato prima; in questi primi mesi di attività in consiglio comunale sono stato avvicinato da cittadini che mi hanno detto: “ siete tutti uguali agli altri, vedo il consiglio via web e mi sembrate degli attori che dovete recitare delle parti” oppure mi dicono “certe volte credo che usiate termini, parole e comportamenti che non sono da persone civili, forse non andrò mai più a votare se chi mi rappresenta agisce come se fosse al bar” …. Non oso dire che queste parole mi hanno molto toccato e fatto riflettere.
Sentite certe affermazioni nel corso di alcune delle ultime commissioni consiliari, ho deciso di fare mie alcune parole pronunciate un mese fa dal Ministro dell’Interno Angelino Alfano e che voglio lasciare a tutti noi, e a tutti coloro che in qualche modo hanno occasione di rivolgersi ad un pubblico: “Io invito tutti a non esagerare con le parole perché una volta che l’incendio divampa poi non è detto che chi ha usato parole sbagliate abbia estintori a sufficienza per spegnere l’incendio”.
Grazie

Il Ministro Martina a Legnano

Sabato ero presente anche io alla sala Leone da Perego ad ascoltare il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, e con delega ad Expo 2015, Maurizio Martina; l’arrivo del ministro a Legnano, e nell’Alto Milanese, è stata l’occasione per illustrare le caratteristiche e le peculiarità di un territorio che è tra i pochi della Regione Lombardia ad aver creato e portato avanti una governance territoriale che ha superato i confini cittadini creando una grande “comunità” e sinergia; una collaborazione che in questi anni ha permesso di realizzare tanti progetti che hanno avuto ricadute su tutti i cittadini dell’Alto Milanese.

Partendo da questa illustrazione, al ministro è stata presentata la difficoltà che il territorio sta vivendo sotto il punto di vista del lavoro, dell’occupazione e di Expo 2015; l’ultimo punto ha evidenziato la presa di posizione di un territorio contro la decisione di Regione Lombardia di non finanziare i progetti presentati e che ha visto il coinvolgimento anche delle associazioni di categoria.

Interessante è stato sentire parlare di agricoltura specializzata anche nel nostro territorio, un territorio a vocazione industriale in cui per nessun motivi la manifattura deve lasciare il passo ad altro; un territorio che vede i sindaci più “esattori” delle tasse che non creatori di un futuro. Su questo punto il Ministro ha garantito che l’azione del Governo ha ben chiaro che i sindaci sono l’anello di congiunzione tra Roma e i territori; a conclusione del suo intervento il ministro ha sottolineato come non bisogna cadere nello sconforto e rassegnazione in questi tempi difficili perché l’Italia si potrà rialzare solo se tutti opereranno con questo intento; concetto che è stato pienamente condiviso dal sindaco Centinaio a nome di tutti i sindaci presenti all’incontro.

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