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Legnano: “Senso critico si, ma anche tanto senso civico”

Dal 2011 ad oggi ho evitato di fare interventi pubblici affinché, posizioni ed idee personali, potessero essere scambiate come prese di posizione di Insieme per Legnano in quanto ero presidente della stessa associazione; da sabato 22 febbraio l’assemblea di Insieme per Legnano ha eletto il mio successore, quindi mi sento di intervenire su alcuni temi di cui ho ricevuto mail e segnalazioni in questi giorni.

Molte mail che ho ricevuto avevano come tema “la scarsa pulizia della città”, girando in internet effettivamente ho trovato riscontri e lettere inviate su questo tema; la lettura di questi documenti non faceva altro che far trasparire un concetto “è colpa degli altri”.

Si, perché se la città è sporca è colpa di:

  • Lo spazzino che non pulisce,
  • Il sindaco che non fa nulla,
  • La società preposta che non fa il suo mestiere.

Però non ci si ferma mai a pensare il perché di tutto questo, si perché la sporcizia mica cade dal cielo come fosse pioggia, le carte per terra e l’incuria mica arrivano e si formano da sole; sporcizia, incuria sono opera dell’uomo, e siccome sono opera dell’uomo altri uomini devo fare di tutto affinché tutto venga ristabilito.

E’ vero ci sono enti, servizi e persone preposte a determinate mansioni e compiti, mansioni e compiti che dovrebbero servire per mantenere in ordine, accettabile e bella la nostra Legnano; si, ma Legnano è fatta da noi legnanesi, noi per primi dovremmo prenderci cura della nostra città, noi per primi nel nostro piccolo dovremmo fare di tutto per lasciare la nostra città pulita, noi per primi abbiamo questa responsabilità.

Purtroppo mi sembra di vedere che la responsabilità venga “imputata” agli altri e mai a noi stessi,

  • noi siamo sempre corretti con la nostra città?
  • Usiamo correttamente i bidoni della città o qualche volta li usiamo come cestini dei rifiuti casalinghi perché non vogliamo fare la differenziata?
  • Chi ha un cane, raccoglie i bisogni del proprio e li butta, o li lascia per strada?
  • Abbiamo il coraggio di far notare a qualche nostro concittadino che forse sta facendo qualcosa di sbagliato (parcheggiare dove non può, buttare la carta per terra, ecc. ecc.)?

Queste domande interrogano il senso civico di ognuno di noi, se ognuno cominciasse ad aumentare il proprio senso civico, di rispetto per la città, di “innamorarsi” della nostra bella Legnano, allora poi ci si potrebbe lamentare se le cose non vanno bene.

Chiudo con un pensiero, se smettessimo di imputare le colpe e le mancanze agli altri, ma iniziassimo a interrogarci chiedendoci “cosa posso fare io”, la lamentela si tramuterebbe in qualcosa di positivo; e nel tema specifico, se tutti i 60.000 legnanesi cominciassero tutti ad essere civili con la propria città, le persone che deturpano sarebbero facilmente individuabili e non si azzarderebbero più a maltrattare la nostra città; quindi ad ognuno la propria responsabilità.

Amga verso la soluzione della vertenza sindacale

Ecco il comunicato del Sindaco di Legnano, inerente alla vertenza interna ad Amga

«Desidero esprimere – anche a nome di tutti i Comuni soci di Amga Spa – la mia soddisfazione per la prospettata positiva conclusione della vertenza aziendale che ha visto i vertici di Aemme Linea Ambiente confrontarsi con le maestranze sui temi del premio di risultato 2013 e sull’indennità sostitutiva della mensa. La bozza di accordo tiene conto delle richieste dei lavoratori e del delicato momento che il Gruppo Amga sta vivendo: una situazione strutturale che sarà possibile superare soltanto con un’assunzione di responsabilità da parte di tutte le parti in gioco. La mia speranza è che le assemblee dei lavoratori chiamati a ratificare l’accordo non vanifichino gli sforzi fatti per trovare una via d’uscita onorevole e dignitosa per tutti. L’azienda ha la necessità di recuperare al proprio interno un clima di serena collaborazione. In caso contrario il suo futuro rischia di complicarsi ulteriormente. L’auspicato ritorno alla normalità porrà anche fine ai disagi che nelle ultime settimane si sono verificati in città nella raccolta dei rifiuti. L’Amministrazione comunale, che se si è trovata nella condizione di subire a sua volta le ricadute della vertenza, desidera ringraziare i legnanesi per la pazienza e la collaborazione che hanno saputo dimostrare».

Alberto Centinaio Sindaco di Legnano

Ultimo discorso da presidente di Insieme per Legnano

Ecco il mio ultimo discorso da Presidente di Insieme per Legnano, ora mi rimetto a disposizione dell’associazione e del neo presidente Carla Mondellini.

Carissime socie, e carissimi soci

                questa è l’ultima volta che mi onoro di presiedere questa assemblea; non più tardi di tre anni fa ci trovammo in questa stessa sala per capire, discutere, ipotizzare cosa Insieme per Legnano avrebbe dovuto, fare ed  essere in vista delle elezioni amministrative 2012; oggi ci troviamo a scegliere un nuovo presidente, un nuovo direttivo e nuovi revisori dei conti, in una situazione più “calma” dal punto di vista degli appuntamenti politici; ma non meno intensa per gli impegni.

A Maggio 2012 i legnanesi che si recarono al voto ci diedero la “responsabilità” di Governare Legnano; appunto governare, dirigere gli eventi che si sarebbero verificati, non solo amministrare con uno sguardo rivolto al breve periodo ma pensando oltre, preparando una Legnano ancora più bella ed attraente di quella che è ora.

Governare non è facile, non è semplice, non è privo di critiche, e non è popolare; impegnarsi in politica è ancora più difficile in un periodo dove chi lo fa è sempre criticato, dove il vecchio stereotipo di gente che vive sulle spalle dei cittadini è sempre presente e forse, con ancora più forza, risulta essere ancora più pregnante nella società di oggi.

Dal 2011 a oggi non è cambiata solo la realtà politica di Legnano, è cambiata anche quella nazionale e mondiale, alcune cose che sembravano solide sono diventate sempre più precarie a causa della crisi economica, finanziaria e lavorativa; crisi che sta gravando sempre più sulle città e dove, pur in presenza di bisogni crescenti, le risorse risultano poche anche per mantenere gli standard amministrativi ordinari, figuriamoci per interventi straordinari. Questa grave situazione non ha bloccato l’attività governativa dell’amministrazione comunale; il Sindaco, la Giunta, i Consiglieri di Maggioranza hanno sempre cercato, e cercano sempre di poter realizzare quel programma che ci ha permesso di vincere nel 2012, una vittoria che non era scontata, che nessuno dava per certa, ma che tutti auspicavamo.

Il grande lavoro dei nostri assessori, dei nostri consiglieri comunali, del direttivo ha permesso che Insieme per Legnano in questi anni di Governo della città, sia sempre stata considerata da tutti un interlocutore affidabile, concreto e sempre obiettivo; un’obiettività che negli anni di opposizione ci ha fatto prendere spesso delle denigrazioni da chi era in maggioranza, obiettività che però ci è stata riconosciuta, indirettamente, anche dagli ultimi rilievi della Corte dei Conti in relazione al bilancio 2011.

Questa obiettività di giudizio nasce da come tutti noi vediamo la politica, una politica che ha nella “trasversalità” il suo vessillo, il suo fondarsi e il punto di partenza di tanti progetti; trasversalità tanta cara al presidente onorario, nonché mio predecessore, Franco Crespi. Qualcuno potrebbe chiedersi se questa trasversalità ha senso, se serve ancora, e come deve essere; domande legittime che credo abbiano bisogno di essere analizzate, e che credo il nuovo Presidente ed il nuovo direttivo dovranno farle propri.

Io però provo a dare comunque una risposta, ancora più oggi, a dispetto del passato, ha senso parlare di “trasversalità” per educare, ed educarci, ad un nuovo modello per impegnarci nella politica pubblica, senza aver paura di manifestare il nostro impegno.

Ha senso in un clima come quello odierno dove dietro a nuovi, o vecchi, slogan il populismo si insinua nella vita sociale di tutti i giorni, dove chi la pensa diversamente da te è un nemico, dove chi grida di più ha sempre ragione, dove chi porta più persone in piazza dimostra di avere più “potere” di altri, dove la strumentalizzazione di innocenti bambini è utilizzata per battaglie politiche come per la questione mensa o campo di via Oberdan, dove il clima di disfattismo e pessimismo è più pubblicizzato del contrario, dove si è sempre alla ricerca di dare la colpa agli altri e mai assumersi le proprie responsabilità, dove fa più rumore un albero che cade che non una foresta che cresce.

Ha senso ancora oggi per far si che sempre più persone si assumano le responsabilità nell’agire politico, nell’uscire dalle retrovie, di metterci la faccia in prima persona; che ognuno si possa assumere le proprie responsabilità e si metta in gioco anche se non gli viene conferito qualche incarico “ufficiale”, negli anni ho incontrato persone sempre pronte a consigliere, a dare propri pareri, anche a criticare; però quando si chiedeva qualcosa in più, la risposta quasi sempre è stata “non ce la faccio, ho altri impegni, più di così non intendo impegnarmi

Una politica che sa parlare semplicemente alle persone, e per le persone, è la carta vincente per contrastare il clima di disprezzo verso tutti e tutto; quello che più mi sta colpendo è come in nome di “una partecipazione democratica dei cittadini al bene comune” si sia perso il senso del rispetto dell’altro; dove non c’è più neanche un senso della misura delle parole che vengono pronunciate in ogni consesso, dove gli improperi vengono tranquillamente ‘pronunciati come se si fosse al bar o da qualche altra parte e non in un parlamento o in un’aula consigliare di un qualsiasi comune d’Italia.

Anche noi, forse, siamo portati ad assecondare alcune richieste, non perché le riteniamo giuste, ma perché forse non si crede di aver le basi per innescare un contraddittorio, un confronto; qualche direttivo fa avevo posto alcune domande per una futura riflessione: “quanto ha senso seguire sempre le richieste che giungono? Non è che se si accettano sempre le istanze, si rischia di non governare? Chi governa è colui che deve dare la rotta, ma cambiare sempre direzione non credo sia sinonimo di sicurezza. E’ giusto ascoltare, rendere partecipi e non far piovere dall’alto le decisioni; ma aver la responsabilità di Governare, a volte, presuppone il prendere scelte difficili”.

Questa riflessione nasce dal fatto che spesso pensiamo che gli altri, se ci contestano qualcosa, forse hanno “sempre” ragione; io sono convinto che bisogna avere il coraggio di dire e manifestare sempre le decisioni prese, anche quelle più impopolari; dobbiamo avere questo coraggio, coraggio che in questi mesi ho visto molto flebile ma che sicuramente aiuterà Insieme per Legnano, il Sindaco, la Giunta e la coalizione a portare a termine il mandato amministrativo. Dobbiamo avere sempre il coraggio di guardare in grande al futuro e non fermarci al domani o, ancora peggio, al presente. Mi piace ricordare una frase di De Gasperi: “Un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni”, la frase si riferisce ad un “uomo o donna”, ma credo possa interpellare anche una forza politica come Insieme per Legnano.

Questo stimolo cosa potrebbe dire a Insieme per Legnano? Prima di tutto potrebbe essere promotrice di un nuovo slancio verso l’amministrazione comunale con temi cari come un’analisi approfondita, precisa e ragionata per quel che riguarda la ferrovia, tema che non può essere visto in modo “miope” ipotizzando soltanto un interramento dell’intera tratta ferroviaria legnanese; deve essere visto anche su come riqualificare l’intera area, una riqualificazione che dovrà portare ad una maggiore fruibilità e ad una maggiore sicurezza; se poi si vuole ipotizzare qualche altra soluzione infrastrutturale questa deve essere vista su scala più ampia di quella di Legnano, ma che interessi l’intero sistema dei trasporti pubblici locali. Il tema della stazione ci è stato così caro che, a Febbraio e a Maggio 2012, facemmo delle belle iniziative, iniziative che dovrebbero essere riprogrammate, tanto più che l’amministrazione comunale è riuscita a:

  • Far illuminare il parcheggio
  • Chiedere la presenza dei militari dalle 8 alle 24

Uno sguardo sull’Alto Milanese e sulla città metropolitana risulterà essere importante per il futuro dell’intero territorio; l’esperienza di qualche nostro associato in strutture provinciali, potrebbe aiutare Insieme per Legnano a proporre all’amministrazione comunale e al resto della coalizione dei suggerimenti su come governare questo cambiamento epocale.

Insieme per Legnano deve essere capace di fare una cosa cara a Franco Crespi, ovvero fare formazione politica; visto che ci sono tante esperienze sul territorio portate avanti da associazioni o strutture ecclesiali, la nostra associazione potrebbe diventare soggetto privilegiato su come, superando i propri convincimenti e differenze, si possa portare avanti un progetto di governo della città che tenti di superare le ideologie per mettersi al servizio dei cittadini.

Spero anche, come dissi nel mio intervento di Dicembre, che il mio successore possa dare ulteriore spinta alle attività associative e non solo amministrative, spero in un direttivo che si occupi sempre più della vita associativa piuttosto che dei problemi politici interni ed esterni, spero che tutte le forze di ognuno di noi possano essere incanalate per il bene della nostra città, spero in un Insieme per Legnano che possa essere sempre più un ponte per gli altri che non invece elemento di divisione.

Il grande compito che comunque Insieme per Legnano dovrà avere per il prossimo futuro, futuro che porterà il prossimo Presidente e Direttivo alle elezioni 2017, è quello di far innamorare i nostri concittadini legnanesi alla politica, alla voglia di fare politica, dimostrando che fare politica

  • sarà una cosa faticosa,
  • sarà una cosa impegnativa,

ma è anche un’occasione di crescita personale, un’occasione di capire cosa vuol dire occuparsi della cosa pubblica, un’occasione per far capire anche agli altri che fare politica non è una cosa negativa, ma un alto impegno verso la propria città e stato.

In questi anni ho fatto tanti discorsi, più alle nostre assemblee che non sui giornali; a differenza di tanti non mi è mai piaciuto moltissimo finire sotto i riflettori, però con l’aiuto di tanti ho superato anche la paura del parlare in pubblico; ora mi permetto di concludere con qualche ringraziamento:

  • Franco Crespi, che ha avuto fiducia in me anche quando la si pensava in modo opposto e quando le visioni erano molto diverse,
  • il Direttivo, perché mi ha aiutato sempre a prendere le decisioni dopo lunghi dibattiti e anche proficue accese discussioni,
  • i Consiglieri passati e presenti: Ornella Ferarrio, Marina Gusmeri, Giacomo Rossi, Artemio Magistrali, Lorenzo Radice, Serena Selmo e Luigi Cattaneo per avermi fatto “vivere” cosa vuol dire essere consiglieri comunali pur non essendolo,
  • i Revisori, che pur incontrati pochissime volte, hanno avuto un ruolo importante per la vita economica di Insieme per Legnano,
  • questa Assemblea, perché oltre a sopportare i miei discorsi, è stata sempre un luogo di incontro ed ascolto molto lungimirante; ho in mente le tre assemblee del 2011 per capire cosa si voleva fare da grande,
  • all’amico Alberto Centinaio che nei primi mesi di mia presidenza di Insieme per Legnano è stato fonte di consigli ed incoraggiamenti,

Ultimo pensiero, come dissi già a Dicembre il non avere incarichi ufficiali non sarà per me il mettermi in disparte dalla politica locale; io resterò a disposizione del futuro Presidente e del futuro direttivo; direttivo a cui ho deciso di candidarmi.

Ancora grazie a tutti.

Dagli italiani una forte azione di sostegno del Governo per portare a casa i marò

Non ho mai affrontato questa questione prima d’ora, ma visto che tra poche ore la corte Indiana deciderà sui capi di imputazione, mi permetto di scrivere alcuni pensieri e fare, perché no, una proposta.

La prima cosa che mi ha sempre lasciato perplesso è stato il comportamento delle autorità indiane, è possibile che abbiano impiegato 24 mesi per decidere il capo di imputazione? Noi ci lamentiamo sempre della magistratura italiana, dei tempi biblici … ma se io nostri sono tempi biblici, quelli indiani sono delle ere.

Detto questo è stupefacente che 2 soldati italiani, perché questi sono, permangono in India come se fossero dei terroristi; già perché su questo punto vige l’intera vicenda; i due fucilieri erano su una nave in base ad ordini del Governo Italiano, e dell’allora ministro della Difesa Ignazio la Russa, per scortare i convogli italiani in transito in aree sensibili e delicate del pianeta; erano su quella nave perché tutto rientrava nel programma “anti pirateria” su cui la stessa NATO ha dato il via libera, ha dato la copertura diplomatica; quindi non possono essere considerati “terroristi” e ancora di più rappresentavano l’Italia.

I nostri soldati erano li per compiere il loro dovere, erano li perché stavano eseguendo degli ordini; forse abbiamo perso di vista questo piccolo aspetto … l’abbiamo perso di vista perché orami siamo poco inclini a farci dare ordini nel nostro vivere quotidiano, quasi disprezziamo e facciamo fatica a riconoscere una certa autorità che ci permettiamo pure di offendere; i due fucilieri sono soldati italiani, sono soldati dell’Italia, e l’Italia, con il suo onore e orgoglio, non può essere di o destra o di sinistra.

Mi fa male vedere che qualcuno “sfrutti” questa delicata situazione per fini politici, tanto a destra quanto a sinistra; se non ci mettiamo in mente che quei soldati stavano eseguendo degli ordini, dei compiti e che sono ITALIANI, allora chiunque sarà autorizzato a strumentalizzare politicamente la vicenda.

Ricordiamoci cosa successo con il Cermis, il militari Americani furono arrestati, furono estradati, furono processati negli USA … non commento come si risolse quel processo, ma furono processati una volta rientrati negli Stati Uniti.

Quello che adesso auspico è che ogni italiano, partendo dai comuni, manifesti la propria vicinanza a questi soldati e sostenga il Governo  in ogni sede internazionale (NATO, UNO, UE e India) affinché i due soldati tornino in Italia; una volta in Italia sarà la magistratura a valutare la gravità di quanto successo e a fare le dovute valutazioni; l’onore dell’Italia non può essere di nessuna parte politica, ma non manifestarla in modo unitario sarà visto come un’ulteriore segno di debolezza a livello internazionale; e mi spiace ma credo che l’Italia in campo internazionale ha da insegnare ancora molto a tanti.