Archivi categoria: Politica Legnanese

Il Teatro Città di Legnano- Talisio Tirinnanzi torna a vivere

La sera del 31 Marzo ho partecipato ad un evento che posso ritenere storico, un evento che rimarrà per sempre nella storia di Legnano, l’inaugurazione del “Teatro Città di Legnano – Talisio Tirinnanzi”.

Il teatro l’avevo visto la prima volta a Luglio 2015, infatti fu permesso ai consiglieri comunali di poter fare una visita guidata alla struttura che si stava completando; il teatro è stato veramente sistemato in maniera spettacolare, un ambiente che invoglia a entrarci per assistere a quello che verrà proposto.

La serata di inaugurazione ha visto un teatro pieno in ogni ordine di posto, un pubblico che ha fatto sentire il calore di una città che si riappropriava di un “gioiellino” da troppo tempo rimasto chiuso e che aveva perso il proprio splendore; tra sketch, canzoni, musiche, poesie e interventi formali; gli interventi delle persone sul palco (Sindaco, sottosegretario all’Economia, Lella Costa, responsabili dei teatri di Brescia e Pavia) hanno rimarcato quanto la cultura sia importante, e come investire in cultura sia fondamentale per far crescere una comunità; malgrado le ristrettezze economiche di questi anni, Legnano ha deciso di investire nella cultura e il Teatro Legnano sarà il lascito per le future generazioni.

La serata è volata in 3 ore di autentico intrattenimento condotto dal comico legnanese Max Pisu che ha fatto divertire e dato serenità alle persone presenti, una serenità che per un po’ non ha fatto pensare ai problemi del mondo; una serenità e una voglia di essere presenti che si toccavano.

Legnano e la cultura, due mondi da sempre legati e che sempre a braccetto supereranno le difficoltà di ogni tempo.

Vicenda Accam: «E’ arrivato il momento di dare risposte serie»

Ecco un altro episodio della telenovela di Accam. Di seguito il comunicato che l’amministrazione comunale di Legnano ha diramato in base alle voci di stampa secondo cui il Presidente di ACCAM si sia dimesso e del relativo comunicato del sindaco di Busto Arsizio.

————————–

“Apprendiamo dagli organi di informazione che il Presidente di ACCAM si sarebbe dimesso. Rileviamo altresì che tale notizia non è stata comunicata ai soci. Il Comune di Busto Arsizio però ne era perfettamente a conoscenza, tanto che il Sindaco Farioli si è precipitato a rilasciare dichiarazioni e a diramare (ci chiediamo a che titolo?) convocazioni del “Presidente, del Collegio dei revisori, della società di revisione e del presidente del Comitato di controllo analogo”.
Leggiamo altresì che, stando alle dichiarazioni della stampa, il Sindaco di Busto Arsizio – riapparso sulle vicende ACCAM dopo aver a lungo lasciato la scena ad una delle candidate alla sua successione – avrebbe scaricato le responsabilità delle dimissioni dell’ing. Cremona sulla “constatata scarsa disponibilità di alcuni soci nello sviluppo del piano”.

Non siamo in grado di capire a quale piano si riferisca il Sindaco Farioli, visto che nessun piano industriale è mai stato presentato. Sappiamo invece che la verità è molto, molto lontana dagli scenari dipinti dal Sindaco di Busto. Siamo infatti convinti che le dimissioni del Presidente siano solo l’effetto della tardiva presa di coscienza della serietà e dell’importanza di varie questioni, in primis quelle da noi inutilmente poste sul tavolo di ACCAM da oltre un anno:

  1. non si può chiudere un impianto come quello di Borsano senza un adeguato piano industriale;
  2. non si può fare scelte che azzerano il capitale sociale di un’azienda senza tener conto che i Comuni-soci dovranno ripianare le perdite;
  3. non si può avviare nuovi investimenti (fabbrica dei materiali) senza soldi in cassa (la perdita del 2015 si aggira sui 4,5 milioni) e senza crediti bancari.

Si tratta di concetti semplici e basilari sui quali abbiamo in più occasioni e con varie forme sollecitato risposte dell’azienda. Ora, stando sempre alle dichiarazioni giornalistiche, pare che gli stessi quesiti siano stati posti dai revisori dei conti e dalla società di revisione.

Quando ponevamo noi queste domande le reazioni erano variegate: alcuni ci accusavano di essere succubi di dirigenti burocrati; altri, essendo troppo invaghiti di scenari avveniristici, non riuscivano proprio a capirci; altri ancora – fra cui il Presidente, persona dinamica ma poco avvezza alle cose e alle società pubbliche – ci guardavano con aria di superiorità, ritenendo che con un po’ di fantasia e con qualche forzatura privatistica, tutto si potesse risolvere; qualcuno – fra cui sicuramente l’assessora bustocca Reguzzoni – ci comprendeva invece benissimo, ma sceglieva di attaccarci, al fine di distogliere l’attenzione dai veri problemi e sperando che le questioni sacrosante da noi sollevate potessero ricevere pubblica risposta solo fra qualche mese e comunque dopo le elezioni di primavera.

Purtroppo per noi e per tutti costoro, i nodi stanno venendo al pettine subito, quando ancora mancano 3 mesi alle elezioni. E ora a sollevarli non siamo noi, ma organi dell’azienda il cui parere è difficilmente attaccabile o strumentalizzabile.
Questa volta, oltretutto, è molto difficile dare la colpa a Legnano: il 9 marzo scorso il nostro Consiglio Comunale ha infatti dato mandato di stipulare il contratto di servizio per il biennio 2016/17 togliendo ogni alibi a coloro che oggi volessero attribuire alla mancata stipula del contratto legnanese ogni responsabilità sul futuro della società (sino ad oggi abbiamo comunque conferito i nostri rifiuti all’impianto, senza quindi penalizzare la società).

Su ACCAM è dunque ora di smetterla con l’arroganza, l’incompetenza, la superficialità e la strumentalizzazione di vicende che sono serie e delicate.
Serve rispetto per tutti in primo luogo per coloro, come noi, che da troppo tempo hanno messo sul tavolo, inascoltati, le questioni vere sulle quali è venuto il momento di fornire risposte serie, adeguate, puntuali e corrette».

L’Amministrazione comunale di Legnano

Smart city: più popolose sono le città e meglio è

Sabato ho partecipato all’assemblea di POLIS aveva per tema la città, ovvero quale tipo di città ci potrà essere in futuro? Sono state presentate tre possibili città: quella verde, quella smart e quella delle idee.

Inizio oggi con illustrare quanto raccontato sulle smart city; concetti interessanti e su cui farò qualche riflessione. Il concetto principale che è stato espresso è che se fino agli anni ’80 le città erano viste come la causa di: criminalità, inquinamento, disoccupazione e tutte gli altri aspetti negativi della società; ora il ruolo delle città si sta rivalutando, e anzi sembra che le soluzioni alle problematiche più importanti possano passare dalle città.

Infatti secondo calcoli matematici e analisi effettuate, non è vero che più le città diventano grandi e più consumano in termini esponenziali lineari; in sostanza se una città di 1.000 abitanti consuma 100, una città da 10.000 consumerà solamente 100, 75 non 10 volte tanto; anzi più la popolazione si concentrerà nelle città e più i vari problemi potranno essere risolti.  Alla fine sono state fatte 5 previsioni per le città del 2016/2017:

  • le macchina riconquisteranno le città: macchine elettriche, Google Car piuttosto che Apple Car, quindi le macchine torneranno ad avere una nuova “vita”,
  • gli spazi pubblici verranno privatizzati: ovvero attraverso applicazioni social ci si incontrerà in zone della città per fare attività (es. yoga, feste, flash mob ecc. ecc.)
  • anarchia: in alcune aree della città si potranno sperimentare iniziative e regole differenti dalle altre zone della città stessa
  • il lusso per tutti: il lusso tendenzialmente è riservato a pochi, ora con varie applicazioni il lusso sarà disponibile per tutto anche se solo per poco tempo (es. guidare una macchina di lusso, avere un autista privato, ecc. ecc.)

Effettivamente alcune considerazioni sono forti ma sono anche molto stimolanti, basta pensare che più le città sono popolose e più si potranno risolvere i diversi problemi moderni.

Accordo tra Comune di Legnano e Azienda Ospedaliera per ampliare il Parco Boschi Ronchi

Un importante passo in avanti verso la nascita del Parco Boschi Ronchi è stato compiuto grazie ad un accordo tra Comune di Legnano e Azienda Ospedaliera di Legnano illustrato dal sindaco Alberto Centinaio, dalla Direttrice Generale dell’A.O. Carla Dotti e dall’assessore alla Gestione del Patrimonio Antonio Ferrè. L’Amministrazione civica acquisirà un’area boschiva di circa 15.350 mq dall’ente ospedaliero che entrerà a far parte del vasto corridoio ecologico dell’Oltre Sempione.

«In questo periodo – ha commentato il sindaco Centinaio – stanno maturando i frutti di un paziente e intenso lavoro finalizzato alla effettiva costituzione del nuovo parco cittadino. Si tratta di un programma organico di acquisizione di aree e di accordi per la fruibilità pubblica che finalmente ci consentiranno di dare corpo ad un corridoio naturalistico che dal Parco ex-ILA si prolungherà fino quasi all’autostrada. Ringrazio Carla Dotti per la sensibilità dimostrata nel recepire la nostra richiesta».

«L’ospedale è parte viva della città – ha aggiunto la Direttrice alla vigilia di lasciare il suo incarico – anche se oggi è situato in una zona periferica. Questo accordo è il doveroso riconoscimento della sua importanza nel contesto legnanese. La cessione dell’area porta anche vantaggi all’Azienda Ospedaliera in termini fiscali e si colloca nell’ambito del più ampio progetto di realizzo della Cittadella della Sussidiarietà».

L’assessore Ferrè ha illustrato nei dettagli le diverse operazioni in corso e spiegato come per raggiungere l’obiettivo Parco Boschi Ronchi sia necessario coinvolgere e far convergere soggetti di diverso livello (istituzioni, associazioni, operatori del settore edilizio, privati) con un grande sforzo di coordinamento e armonizzazione.

L’intervento sarà di ampio respiro e prevede l’acquisizione di aree per quasi 28.500 mq con un investimento di circa 1 milione di euro. La rigenerazione naturalistica coinvolgerà complessivamente un corridoio di oltre 2 km di lunghezza. Tra gli interventi più significativi, la costruzione di un ponte a scavalco della via Barbara Melzi per collegare le due parti del futuro parco cittadino.

«Il quartiere Oltre Sempione – ha sottolineato l’assessore Antonio Ferrè – sarà attraversato da un grande corridoio naturalistico di rilevanza cittadina potenzialmente in grado di collegare il centro storico con la periferia industriale nord-est»