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I politici sui social network

Le elezioni sono finite e sappiamo come sono andate; la cosa interessante che mi sono permesso di fare è stato andare a vedere come i nostri politici fossero “posizionati” sui più famosi social network; la cosa interessante è che il Presidente degli Stati Uniti Barak Obama ha 35.000.000 di fan di cui ben 1.394.000 provenienti dall’Italia, il primo personaggio politico  italiano è Beppe Grillo, seguito da Nichi Vendola

Presenza politici su Facebook

Su Twitter il primo è Beppe Grillo seguito da Renzi e Nichi Vendola

Presenza politici su Twitter

A voi la lettura, mi prometto tra qualche mese di rivedere come cambieranno i dati, se cambieranno

Fiat, Gm e Beppe Grillo

In questi giorni ho recuperato su internet dei brani dello spettacolo che Beppe Grillo fece a Roma nel 2005, dvd che comprai anch’io sul suo sito, tra i tanti argomenti c’erano Skype, il livello di libertà di informazione, le critiche al sistema politico-economico e finanziario.

In uno di questi passaggi, di cui vi riporto l’audio tratto da uno spezzone che ho recuperato in internet, Grillo commentava il riacquisto che Fiat fece delle sue azioni che erano possedute da GM definendola, dal punto di vista della comunicazione, come una “mistificazione della realtà” in quanto l’uscita di GM dal capitale di Fiat non poteva essere definita una “conquista”

Giusto per non essere criticato, vi riporto il link ad un articolo su Wikipedia (l’enciclopedia libera che sentii nominare la prima volta da Grillo) in inglese in cui si spiega la situazione del mercato automobilistico americano in questi anni …

Automotive industry in the United States

Sicuro che sta cambiando qualcosa nella politica?

Questa mattina ho riascoltato il brano di Celentano “La cumbia di chi cambia“, brano che mi colpì fin da subito quando lo ascoltai la prima volta durante la trasmissione di Canale 5 in diretta da Verona, la canzone l’ho ritenuta fin da subito molto interessante per i concetti che esprimeva, il testo infatti è una sorta di riassunto del presente e del passato, ma ho interpretato il testo come uno sguardo su un futuro che può e che deve essere.

La canzone sembrava fatta apposta per le elezioni che ci sarebbero state da li a poco, alla luce delle elezioni un passaggio sembra quanto mai attuale

io non ci credo che tutti gli italiani
sotterrerebbero l’amianto nei campi
infangherebbero il nome degli avversari
al solo scopo di non averli lì davanti
e comprerebbero la partita agli arbitri
ma in quanto arbitri si farebbero comprare
racconterebbero bugie su una disgrazia
è l’occasione che fa l’uomo criminale”

La frase che ho sottolineato è quella che più mi ha colpito; mi ha colpito perché sicuramente era una fotografia del “passato” ed io pensavo fosse tale  perché le elezioni hanno mostrato quanto gli Italiani vogliono comunque un cambiamento, ma purtroppo mi sono reso conto che anche coloro che dicono “dobbiamo cambiare il paese” più che infangare ed insultare gli avversari non fanno … siamo sicuri che questa sia la nuova politica del cambiamento che qualcuno sta sventolando da anni?

 

Vittimismo, insulti e caos …

Ultimamente non so più cosa pensare; ogni giorno leggo su internet le dichiarazioni più disparate che provengono da Beppe Grillo e dal suon Movimento; identifico le cose assieme perché si sente parlare e leggere solo lui, non passa giorno che su ogni cosa che viene detta in politica il “comico/politico” risponde con toni e modi che non credo si addicono al popolo italiano, e non si addicono nemmeno a chi si candida a Governare l’Italia.

In questi giorni il signor. Grillo ha cominciato ad attaccare tutto e tutti, ha cominciato a scrivere come se foste sotto assedio, come se tutti ce l’avessero con lui o con il suo Movimento, in questi giorni mi sembra di intravedere una sorta di “vittimismo” o sindrome del “tutti ce l’hanno con me”; a parte leggere alcune frasi come “In entrambi i casi, il conduttore si succhia come un ghiacciolo il movimentista a cinque stelle, vero o presunto (più spesso presunto), lo mastica come una gomma americana e poi lo sputa, soddisfatto del suo lavoro di sputtanamento. È pagato per quello dai partiti” mi sembrano già abbastanza forti, apprendere dal Corriere che avrebbe dichiarato al Time “Noi vogliamo il 100% del parlamento, non il 20% o il 25% o il 30%. Quando il movimento raggiungerà il 100%, quando i cittadini diventeranno lo Stato, il movimento non avrà più bisogno di esistere. L’obiettivo è di scioglierci” e ad altri giornali stranieri “Se falliamo, ci sarà la violenza nelle strade. Metà della popolazione non ne può più” rabbrividisco.

Rabbrividisco perché qualcuno forse ha interesse a tenere alta la tensione e ad esasperare gli animi, rabbrividisco perché l’idea di avere il 100% della rappresentanza avviene solo con i “partiti unici” di passata memoria Italiana e recente in altri paesi; garantisco fin da subito che sicuramente al 100% non arriverà mai perché non avrà mai il mio voto chi non rispetta gli altri suoi interlocutori e li sommerge solo di insulti.