In questi lunghi mesi di silenzio, come già scritto precedentemente, ho potuto osservare ed analizzare cosa succedeva in Italia dal punto di vista politico, ho assistito a cose strane ed alquanto bizzarre.
Ho assistito a delle elezioni che sembravano aver già scritto il nome dei vincitori, ed invece si sono risolte con una sorta di pareggio (in termini numerici), ho assistito alla riconferma del Presidente Giorgio Napolitano (scelta alquanto lungimirante e che ritengo essere stata la migliore), ho assistito ad un uso smisurato, sconsiderato e strumentale del termine “democrazia”.
L’uso indiscriminato di questo termine ha permesso di paventare questo altissimo concetto per ogni causa di espulsione, di presa di posizione; dietro l’invocazione di questa parola ho solo visto la debolezza del non prendere scelte e decisioni, ho sempre visto un modo per cercare un “consenso popolare” che poi non è tale.
Mi riferisco a quanto successo, e sta succedendo, nel Movimento 5 Stelle; ogni decisione che si vuole prendere la si vuole fare passare per “consultazione popolare agli iscritti al blog di Beppe Grillo”, per me lo strumento può essere di consiglio, ma non può essere decisionale… perché?
Nel 2013 il M5Stelle prese (uso cifre tonde)
- 8.500.000 di voti
- 80.000 gli aventi diritto al voto sul blog di Grillo
Questo vuol dire che solo 1% dei votanti del blog rappresenta quanti hanno dato preferenza al M5Stelle, questo vuol dire che l’1% decide per 8.500.000 di persone, dato ancora più sorprendente è che solitamente a queste consultazioni partecipano in 40.000, questo vuol dire che lo 0.5% decide per il restante 99.5% di coloro che han dato la preferenza durante le elezioni del 2013.
Il sistema di consultazione è stato spesso invocato per avallare la decisione di “espulsione” dei parlamentari dal M5Stelle, espulsioni determinate solo perché ci si era “permessi” di manifestare un pensiero diverso da quello del resto del gruppo o di criticare il “megafono” Grillo.
La cosa che stona maggiormente è che chi parla di democrazia, perde di vista un basilare articolo della Costituzione Italiana che recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”; ora se tutti sono liberi di manifestare il proprio pensiero, perché si dovrebbe vedere additato come un traditore? Perché dovrebbe essere espulso?
Grazie al cielo a livello locale, non mi pare che si sia arrivato a tanto; tant’è vero che il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle di Legnano ha lasciato il gruppo per passare al gruppo misto di sua spontanea volontà e senza essere stato cacciato.
E’ vero, tutti i partiti hanno problemi, è anche vero che anche la lista civica che ho presieduto ne può avere, ma la cosa che mi ha spinto a scrivere è che “coloro che si sentono il nuovo”, di nuovo non hanno proprio nulla, anzi sembra che l’unica cosa che si possa avere è il “pensiero unico”; io ho parlato esplicitamente di Movimento 5 Stelle come entità collettiva, sono ampiamente convinto che all’interno degli attivisti e dei votanti non tutti la pensino come chi li rappresenta, spero possano quanto prima manifestare il proprio pensiero ed impegno liberamente, senza la paura di essere “espulsi”.