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La mancanza di onestà intellettuale sintomo dei proclami odierni

Ieri ho avuto un piccolo e breve confronto con amici sulla questione degli “80€” in più in busta paga nelle retribuzioni di Maggio 2014, scambiando proprio 4 battute in croce è emerso quanto gli slogan lanciati in questi mesi contro questa misura siano entrate nelle menti di persone che ritenevo tutt’altro che ammaliate da certi ammaliatori; infatti nel discorso l’obiezione emersa è stata: “si, mi danno 80€ ma poi mi aumentano IMU, ICI e altro” …

Non ho ribattuto ma 640€ fanno schifo veramente? Se l’affermazione fatta sopra e vera, cerco qualcuno che nel a fine 2014 mi dimostrerà di aver pagato, rispetto al 2013, tasse maggiorate per un importo superiore a 640€; credo che quei 640 € per qualcuno possa:

  • essere il pagamento della rata di un mutuo, dell’affitto mensile,
  • permettere di prendere i libri per il proprio figlio per il proprio anno,
  • permettere di fare spere sanitarie rimandate da un po’ di tempo,
  • permettere alle famiglie di fare vacanze con la propria famiglia per i propri figli

Per queste cose fa schifo trovarsi 640€ in più all’anno in busta paga? A questo punto sarebbe più giusto che lo stato dica: “tu hai diritto a 80€ al  mese, li vuoi o no?” … sono curioso di vedere cosa risponderebbero i grandi critici al dare 80€ in più in busta paga.

Le auto blu italiane in vendita

Solitamente non è mia prassi polemizzare o scrivere banalità e cose in modo superficiale senza approfondite valutazioni; ma questa volta mi sorgono veramente domande a cui spero qualcuno possa dare una risposta.

Sono entrato sul sito di Ebay e ho trovato la sezione del Governo in cui verranno mese in vendita le prime 151 auto blu (sotto vi riporto l’elenco); a leggere alcuni modelli le domande che sorgono  sono:

  • erano necessarie?
  • veramente erano per la sicurezza delle personalità a cui erano servite?
  • i modelli ed i numeri chi li ha decisi?
  • per quale motivo si è provveduto alla vendita di suddette macchine solo oggi, 2014?

Sono anche per queste cose che la gente non crede più nella politica, che i vari slogan populisti attecchiscono.

Ministero Marca e Modello Quantità
Interno BMW 525 40
Interno Lancia Thesis 20
Interno Alfa 166 10
Interno Alfa 156 7
Interno Fiat Croma 1
Giustizia Jaguar S-Type R 1
Giustizia Jaguar XF 3.0 L DS V6 Luxury 1
Giustizia Lancia K 1
Giustizia Subaru Impreza 1
Giustizia Subaru Outback 2
Giustizia Volvo S80 1
Giustizia Audi A6 5
Giustizia Lancia Lybra 5
Giustizia Lancia Thesis 1
Giustizia Citroen C8 1
Giustizia Volkswagen Phaeton 3
Difesa Maserati V8 1
Difesa Maserati M139MS 8
Difesa Lancia Thesis 10
Difesa BMW 525d 8
Difesa Alfa 166 8
Difesa Alfa 159 14
Difesa Volkswagen Passat 2

I Comuni dell’Altomilanese chiedono il ritorno a casa dei nostri marò

Ecco il testo del comunicato a seguito della firma al documento del Comune di Legnano per portare a casa i due marò. Interessante vedere come l’iniziativa abbia superato l’Alto Milanese.

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 L’Altomilanese chiede con forza il ritorno dall’India dei due fucilieri di marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone da due anni ingiustamente bloccati in quel Paese in attesa di conoscere il loro destino.  

Questa mattina, nella Sala Stemmi di Palazzo Malinverni, 18 tra sindaci o loro delegati di altrettanti Comuni della zona hanno sottoscritto un documento proposto dall’Amministrazione comunale di Legnano.

Hanno partecipato rappresentanti delle seguenti località: Arconate, Buscate, Busto Garolfo, Canegrate, Casorezzo, Castano Primo, Cerro Maggiore, Dairago, Legnano, Nerviano, Nosate, Parabiago, Pogliano Milanese, Rescaldina, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona, Turbigo, Villa Cortese. Era idealmente presente anche il sindaco di Pergola (Pesaro Urbino), Francesco Baldelli, che ha chiesto di poter sottoscrivere il documento avendo saputo dalla stampa dell’iniziativa.

 Il sindaco di Legnano Alberto Centinaio, nel ringraziare i colleghi presenti per aver aderito all’appello, ha sottolineato che la cerimonia di oggi assume un significato che va ben oltre le motivazioni ufficiali, in quanto è la dimostrazione che è possibile superare le divisioni politiche e ideologiche per riaffermare l’importanza di valori e ideali che stanno alla base della nostra convivenza civile. «Apparteniamo a maggioranze di colore politico differenti – ha sottolineato -, eppure con la nostra presenza stiamo dimostrando che è possibile lavorare insieme per il bene delle nostre comunità e della nostra nazione».

Alla cerimonia era presente anche una rappresentanza delle Associazioni Combattentistiche e d’Armi, tra cui il Generale di Divisione della Riserva Bruno Tosetti, decorato con medaglia al valor militare e primo comandante della missione militare italiana in Libano.

Il testo è stato firmato da tutti i sindaci e sarà ora inviato alla massime autorità italiane, ai ministri della Difesa e degli Esteri, all’Ambasciata indiana di Roma e al Consolato milanese.

L’uso indiscriminato della parola “democrazia”

In questi lunghi mesi di silenzio, come già scritto precedentemente, ho potuto osservare ed analizzare cosa succedeva in Italia dal punto di vista politico, ho assistito a cose strane ed alquanto bizzarre.

Ho assistito a delle elezioni che sembravano aver già scritto il nome dei vincitori, ed invece si sono risolte con una sorta di pareggio (in termini numerici), ho assistito alla riconferma del Presidente Giorgio Napolitano (scelta alquanto lungimirante e che ritengo essere stata la migliore), ho assistito ad un uso smisurato, sconsiderato e strumentale del termine “democrazia”.

L’uso indiscriminato di questo termine ha permesso di paventare questo altissimo concetto per ogni causa di espulsione, di presa di posizione; dietro l’invocazione di questa parola ho solo visto la debolezza del non prendere scelte e decisioni, ho sempre visto un modo per cercare un “consenso popolare” che poi non è tale.

Mi riferisco a quanto successo, e sta succedendo, nel Movimento 5 Stelle; ogni decisione che si vuole prendere la si vuole fare passare per “consultazione popolare agli iscritti al blog di Beppe Grillo”, per me lo strumento può essere di consiglio, ma non può essere decisionale… perché?

Nel 2013 il M5Stelle prese (uso cifre tonde)

  • 8.500.000 di voti
  • 80.000 gli aventi diritto al voto sul blog di Grillo

Questo vuol dire che solo 1% dei votanti del blog rappresenta quanti hanno dato preferenza al M5Stelle, questo vuol dire che l’1% decide per 8.500.000 di persone, dato ancora più sorprendente è che solitamente a queste consultazioni partecipano in 40.000, questo vuol dire che lo 0.5% decide per il restante 99.5% di coloro che han dato la preferenza durante le elezioni del 2013.

Il sistema di consultazione è stato spesso invocato per avallare la decisione di “espulsione” dei parlamentari dal M5Stelle, espulsioni determinate solo perché  ci si era “permessi” di manifestare un pensiero diverso da quello del resto del gruppo o di criticare il “megafono” Grillo.

La cosa che stona maggiormente è che chi parla di democrazia, perde di vista un basilare articolo della Costituzione Italiana che recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”; ora se tutti sono liberi di manifestare il proprio pensiero, perché si dovrebbe vedere additato come un traditore? Perché dovrebbe essere espulso?

Grazie al cielo a livello locale, non mi pare che si sia arrivato a tanto; tant’è vero che il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle di Legnano ha lasciato il gruppo per passare al gruppo misto di sua spontanea volontà e senza essere stato cacciato.

E’ vero, tutti i partiti hanno problemi, è anche vero che anche la lista civica che ho presieduto ne può avere, ma la cosa che mi ha spinto a scrivere è che “coloro che si sentono il nuovo”, di nuovo non hanno proprio nulla, anzi sembra che l’unica cosa che si possa avere è il “pensiero unico”; io ho parlato esplicitamente di Movimento  5 Stelle come entità collettiva, sono ampiamente convinto che all’interno degli attivisti e dei votanti non tutti la pensino come chi li rappresenta, spero possano quanto prima manifestare il proprio pensiero ed impegno liberamente, senza la paura di essere “espulsi”.