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Come sono cambiate le ricerche sul web – i prodotti del desiderio degli italiani

Tutti noi abbiamo variato le nostre ricerche sul web in base al periodo che stiamo vivendo; dopo l’8 marzo quando la Lombardia divenne zona rossa e il giorno dopo lo divenne tutta l’Italia, gli italiani sono caduti nello sconforto per il futuro, nell’incertezza dei giorni a seguire ed è cominciato così anche la corsa ai supermercati, quasi un moderno assalto ai forni di manzoniana memoria.

La situazione di alcuni beni di consumi e prodotti ha evidenziato una carenza della presenza sugli scaffali, ma le ricerche di quei prodotti come sono state, oggi sono variate?
Prendo spunto da 3 parole a caso che mi sono venute in mente: amuchina, mascherine e farina.

AMUCHINA

Questo prodotto, come quelli più generici, era entrato nei desideri di tutti gli italiani; non c’era cittadino che non andasse alla ricerca di questo dispositivo medico per igienizzare le mani.

Dopo un iniziale picco al 24 febbraio, le ricerche online sono calate e ora sembra che più nessuno la cerchi, probabilmente la situazione è dovuta al fatto che questo prodotto che risultava introvabile, poi ha cominciato a essere di nuovo reperibile nei vari punti vendita.

Altro particolare è leggere le ricerche correlate all’amuchina

Da queste parole, sembra che noi italiani dopo esser diventati maghi delle ricette gastronomiche, ora ci dedichiamo anche a quelle farmacologiche cercando di creare l’igienizzante a casa.

MASCHERINE

Altro oggetto del desiderio degli italiani sono state, e sono, le mascherine usa e getta per proteggersi quando si esce per fare la spesa, per andare al lavoro (per chi può), o in generale per muoversi con più sicurezza.

Il primo picco è quello del 24 febbraio, quando regione Lombardia e lo stato, istituirono le zone rosse e cominciarono a limitare le occasioni incontro tra le persone; il secondo picco è quello dell’8 marzo; da quel momento in poi la ricerca delle mascherine ha sempre mostrato un andamento costante nei volumi che non si è ancora ridotto.

Se gli italiani si sono cimentati con la cucina e l’amuchina, non poteva cimentarsi anche con l’ingenio che ci contraddistingue e ha cercato come farsi le mascherine in casa?

FARINA

In tutto questo anche la farina è diventato l’alimento per eccellenza richiesto e ricercato, con esso ultimamente anche il lievito sembra quasi introvabile; ma vediamo Google cosa ci dice su queste due ricerche.

La ricerca della farina online registra ancora un alto appeal, anche se più basso rispetto al periodo dal 18/3 al 12/4; in questo momento sembra esserci un calo di “attenzione” su questo prodotto.

L’andamento delle ricerche del lievito è molto diverso rispetto a quello della farina, l’interessa c’è stato ma possiamo dire che è stato graduale e anche ora sta generando interesse anche se l’andamento è più regolare rispetto la farina.
Essendo anche il lievito di difficile reperimento, ecco le ricerche correlate.

Ancora una volta posso concludere dicendo che le aziende sempre più devono credere nel web e utilizzarlo per fari trovare e ingegnarsi anche per entrare sul mercato digitale, specialmente in questo periodo in cui per ora la mobilità è ridotta.

Come sono cambiate le ricerche sul web – capitolo 1

In questi mesi di emergenza di Coronavirus le abitudini degli italiani sono cambiate come ovviamente tutti noi abbiamo visto e stiamo vivendo; partendo da questa constatazione è interessante vedere come sono cambiate le ricerche sul principale motore di ricerca.

ANDAMENTI
Guardando le ricerche ecco cosa è successo con la parola “shop online”

Ovviamente lo shop online è molto vario e comprende molti ambiti per cui viene ricercato questo termine, nel periodo in cui si è scatenata l’emergenza molti italiani hanno cercato servizi di e-commerce, ma ora dove siamo?

Proviamo a vedere lo shop online, collegato alla spesa alimentare, è variata.
Dopo le prime settimane, in cui la situazione ha generato caos, insicurezza e paura, si può riscontrare che il termine “spesa a domicilio” sta registrando in questi ultimi giorni un netto calo.

Dal picco di ricerche di fine marzo, ora l’interesse sembra stia scemando, come se questo tema non sia più sentito dagli italiani.
Interessante è vedere quali sono le domande che pongono spesso gli utenti:

Come si può notare, “spesa a domicilio” non viene utilizzato come termine, ma viene utilizzata la sua accezione “shop online”, e questo termine viene associato anche ad alcuni brand di settore.
Questa situazione fa ben capire quanto gli utenti siano comunque attaccati a un brand, e quando lo ritengono efficiente, difficilmente lanciano ricerche generiche per trovare “il primo che capita” e fidarsi di questo; ancora di più in questo periodo è bene che le aziende si facciano conoscere e comincino a far trasmettere agli utenti (probabili futuri acquirenti) la serietà dei propri prodotti.

I prossimi giorni vedrò di trattare il tema delle ricerche in altri ambiti, domani resteremo ancora sull’alimentare per capire quali sono i trend di alcuni prodotti; successivamente passerò in altri ambiti sia restando sull’e-commerce, sia guardando altri settori.