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Vacanze pasquali romagnole

Saludecio
Castello di Saludecio

Durante le festività di Pasqua 2015 ho passato alcuni giorni sulle colline Romagnole, appena poco sopra Cattolica e a pochi chilometri da Tavullia, e ho potuto apprezzare il paesaggio e ammirare le colline che dolcemente degradavano verso la costa e il mare.

Montegridolfo
Castello di Montegridolfo

Il tempo non è stato bellissimo, però questo non ha influenzato la voglia di girare qualche città dei dintorni e assaporare i piatti locali; bello è stato scoprire come la zona sia ricca di castelli, e all’interno di questi le città erano ancora vive, quindi nulla di abbandonato, nulla di deserto, ma paesi che mantengono viva la propria storia; a tratti è stato come fare un salto indietro di secoli e secoli, all’epoca delle signorie e dei comuni.

Mondaino
Castello di Mondaino

In uno di questi castelli, quello di Saludecio, era presente un palazzo dei “della Rovere” ora riadattato a B&B, in quello di Mondaino ho scoperto e visto come si produce il formaggio di fossa, in quello di Montegridolfo ho potuto apprezzare il paesaggio; è stato un bel viaggio nella storia di quelle terre e dell’Italia.

E’ stato bello interessante assaporare anche i piatti tipici, dai cappelletti ai passatelli, passando per tagliatelle al cinghiale e tagliate varie; questo breve tour mi ha permesso di apprezzare ancora una volta la grande varietà di cui l’Italia deve essere fiera e che dovrebbe valorizzare.

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Quando un sassolino diventa una montagna

Questa sera mi é successa una cosa strana è che mi ha fatto pensare; mentre stavo tornando a casa per cena, sono stato fermato da un turista cinese che in inglese mi chiedeva dov’era un Bad & Breakfast …. Io ero sulla via Barbara Melzi, non proprio una via centrale, e subito mi é venuto in mente una piccolissima insegna in plexiglas vista quasi 3 anni fa con scritto “bad & breakfast”, e l’ho indirizzato verso quella struttura, posto non molto visibile tant’è che il turista cinese era passato un po’ oltre ma poi l’ho riportato al numero giusto.

Questa cosa mi ha fatto pensare che a volte i particolari che a prima vista possono sembrare inerzie, probabilmente  possono tornare utili in futuro, se 3 anni fa non rimasi colpito da quella “inusuale” targa, al povero turista non avrei potuto dare indicazioni, e un piccolo sondaggio in famiglia, mi ha confermato che nessuno aveva fatto caso a questo B&B pur passandoci davanti tutti i giorni; ecco questo forse é come siamo noi italiani, a volte non diamo peso alle cose più importanti e forse ne diamo troppo alle piccole.

In questi giorni su Expo 2015 sta succedendo quello che succede sempre in Italia … Non valorizziamo mai quello che facciamo, é vero sulle opere Expo ci sono state tangenti, é vero che sul marketing magari c’è stato qualche errore, é vero che qualche stampa pubblicitaria é stata fatta male … Ma siamo veramente sicuri, che per tutto questo, deve essere uno schifo? 

Probabilmente molti italiani potranno scoprire paesi che non hanno mai visto e mai vedranno, probabilmente i bambini resteranno estasiati da quanto il mondo in cui vivono é bello, probabilmente l’uomo prenderà coscienza di quanto é fragile il nostro pianeta e quanto é fragile la vita.

Poi, come sempre, uno partirà da pregiudizi e preconcetti per cui sarà per forza uno schifo, però questa cosa denota il provincialismo che caratterizza i 3/4 della popolazione italiana.

Una mattina al Museo di Legnano

Questa mattina dopo più di trentanni mi sono recato al Museo di Legnano, ho deciso di andarci vedendo in televisione lo scempio che l’ISIS ha compiuto in Iraq e sentendo le notizie provenienti dal Colosseo, dove due turiste californiani hanno deciso di incidere le proprie iniziali su uno dei muri e poi si sono fotografate.

Ovviamente questa mattina ero solo e il custode molto gentilmente mi ha aperto le  sale, mi ha dato la guida e sono potuto rimanere a guardare i vari manufatti senza problemi; è stato interessante scoprire la storia più “antica” dei territori dove vivo, impressionante vedere e leggere le date dei ritrovamenti … dall’età del Bronzo fino a praticamente alla dominazione spagnola.

Di tutto quello che ho visto sono rimasto colpito dalle seguenti cose:

1) la ricostruzione di una tomba rinvenuta a Legnanello,
2) la collezione di vasi provenienti dalla Magna Grecia,
3) la collezione di monete, da quelle di epoca romana a quelle delle varie dominazioni del 1700/1800,
4) i vari oggetti di uso comune come stoviglie, porta balsami ecc.

La tomba mi ha colpito per la forma e perchè è stata trovata nel quartiere dove abito, appunto Legnanello; i vasi della Magna Grecia mi hanno ricordato molto quelli che alcuni miei zii producono in Puglia; delle monete è stato bello vederne alcune di Tarentum (Taranto); le stoviglie perchè sembrano come quelle che usiamo quotidianamente.

Vedere tutti questi oggetti della vita quotidiana mi ha fatto come assaporare l’aria di tempi lontani, aria della storia e delle origini del territorio dove vivo; il vedere reperti che rimandano alla Puglia mi ha fatto venire in mente anche l’altra parte delle mie origine che sono appunto pugliesi e proprio della provincia di Taranto

La storia e il passato ci fanno capire il presente proiettandoci nel futuro; un futuro che deve sapere da dove si parte ma deve essere un futuro che non guarda al passato con nostalgia, ma che guarda al futuro con fiducia, sicurezza e innovazione.

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Pane con pancetta e gruviera

Oggi mi sono divertito a fare il pane in casa, ormai mi sono lanciato e ho provato questa variante; pane con pancetta e gruviera.

ingredienti pane pancetta gruvieraPer fare il pane ho usato farina di grano duro e quella di manitoba, così diceva una ricetta, cubetti di pancetta affumicata e gruviera; questi gli ingredienti essenziali, senza dimenticare: lievito, sale, zucchero e acqua.

Prima di tutto ho fatto saltare la pancetta giusto per rosolarla, un pochino, una saltatina senza condimenti; successivamente ho unito in una coppa le 2 farine, l’acqua tiepida, la pancetta (ormai fredda), il lievito (sciolto il acqua), sale e zucchero.

pane pancetta gruviera lievitazione prima lievitazioneHo impastato il tutto fino a creare una piccola palla e l’ho messa a lievitare in un luogo chiuso e asciutto per 1 ora e mezza; poi l’ho rimpastata ancora un po’ e ho creato una sorta di ciambella, l’ho spennellata con del latte e l’ho ricoperta con il gruviera, dopo tutto ciò l’ho lasciata lievitare per un’altra ora.

pane pancetta gruviera cottoSuccessivamente ho preso la “ciambella” di pane e l’ho messa nel forno freddo e l’ho portato ad una temperatura di 240°, la cottura è stata di 40 minuti …

Il pane ha un bell’aspetto e un buon profumo, il prossimo pane sarà con le olive.