senato Roma antica

Il confronto è il sale della Democrazia e il bello della Politica

In questi giorni mi sembra di essere tornato indietro al 1993, anno in cui sui banchi di scuola di 4 superiore in un tema, di cui non ricordo il titolo, teorizzai il mio sentire su come vedevo io la politica.

Nel tema trattavo le difficoltà economiche che l’Italia stava attraversando, il fatto che dal 1992 la lira uscì dall’ECU, il debito pubblico che stava schizzando alle stelle, la produzione industriale che non sembrava reggere le difficoltà, la politica che era ancora sconvolta da “tangentopoli”, la disfatta e la scomparsa dei vecchi partiti e la nascita di quelli nuovi … insomma, anni dal 1992-1993 in cui si tentò di cambiare la struttura dello stato partendo dal sistema elettorale … quindi, a 20 anni di distanza ci si trova ancora allo stesso punto.

In quel tema scrissi un pensiero che suonava così “non capisco perché se tutti condividono la preoccupazione del momento, se tutti sanno che il momento è difficile, se tutti dicono di volersi impegnare per risolvere i problemi, perché si contrappongono anche su cose necessarie come una nuova legge elettorale che non può avere colori? Perché si dividono nel trovare misure economiche, finanziarie e lavorative?. La risposta è semplice perché non siamo maturi nel mettere da parte le nostre ideologie ed orgogli per trovare delle soluzioni il più ampiamente condivise” … già, dovrei andare a recuperare quel tema, che sarà negli archivi della scuola, ma già nel 1993 ero convinto e teorizzavo che per fare scelte importanti bisognava parlare con tutti e che tutti gli interlocutori avessero la stessa dignità.

Un pensiero del 1993 che mi serve a spiegare ai miei amici che continuamente mi scrivono o dicono “Ma come fai a simpatizzare per uno che propone di fare una legge elettorale con un pregiudicato per frode fiscale?” Io non solo simpatizzo, ma approvo quanto fatto, non è responsabilità di chi propone l’incontro se il proprio interlocutore è un pregiudicato, se il secondo partito d’Italia riconosce in questa persona il suo leader, probabilmente è un loro problema; Renzi ha detto chiaramente che la legge elettorale non si poteva fare a copi di maggioranza, e che avrebbe comunque incontrato tutte le forze politiche partendo dalle 3 proposte … poi se qualcuno rifiuta l’incontro, o se qualcuno si riconosce in un leader condannato, non è colpa di chi propone l’incontro.

Una cosa che poi non capisco è, se il problema è perché ci fosse Berlusconi o il colloquio con Forza Italia …; io sono convinto che in Italia si griderà sempre allo “scandalo” politico se due partiti antagonisti si parlano o trovano accordi per il “bene superiore” perché noi ci appassioniamo come se fossimo allo stadio, perché noi rimaniamo fermi sulle nostre posizioni, perché è sempre meglio lo “scontro” dell’incontro, perché io ho questa idea e difficilmente la cambio, quello che faccio va bene e quello cha fai tu no, e perché “è sempre colpa degli altri”

Io sono convinto che una democrazia la si può ritenere “matura” quando per governare cambiamenti importanti ed epocali per una comunità, umilmente, si mettono da parte le proprie pretese e pregiudizi e si accetta la sfida del confronto … poi il confronto potrà fallire perché non si trova un punto d’intesa, ma evitare un confronto, un colloquio a priori … questa non è fare Politica per gli altri, ma fare Politica solo per sé.

Forse questa è un’idea utopica della Politica che immagino, ma non per questo mi fermerò nel cercarla di metterla in pratica; mi si dirà che sogno … è vero, ma è meglio e bello sognare il futuro che vivere commiserando il presente e piangendosi sempre addosso.

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