ILVA: e ora?

Già ad Agosto scrissi una riflessione sull’ILVA, una riflessione che nasceva dal fatto che Grottaglie, dove passo quasi sempre la vacanze estive, si vede l’ILVA; a Grottaglie sono ben 36 anni che ci vado per il mare ma principalmente per trovare i parenti.

Fin da piccolo, quando si usciva dall’A14 a Taranto, si prendeva direzione Brindisi, e si costeggiava l’ILVA, era il segnale che ero praticamente arrivato al mare, ero in vacanza; al contrario quando si tornava a casa, quando si lasciava l’ILVA sulla propria sinistra in direzione dell’ingresso dell’autostrada era il segnale del “non ritorno”, le vacanze erano finite.

L’ILVA quindi per me rappresentava un segnale delle vacanze, ma l’ILVA è stata, ed è, anche il posto di lavoro di alcuni parenti; quest’estate ovunque mi giravo non si parlava d’altro, c’era chi era a favore del sequesto, ma anche contrari; ora l’ILVA ha disabilitato tutti i 5000 badge; questo vuol dire chiusura, 5000 famiglie senza reddito, 5000 sogni infranti, 5000 persone che non intravedono futuro. La chiusura avrà implicazioni economiche anche per l’Italia e per chi in Italia utilizza l’acciaio per produrre beni. É giusto tutelate la salute, ma é possibile che in Italia non si possano mai trovare vie di mezzo quando ci sono tanti interessi in gioco? Per interessi non intendo quelli economici, ma gli interessi delle persone. Solidarietà ai dipendenti e ai cittadini di Taranto.

Io non voglio salvataggi di stato, non voglio che la magistratura chiuda gli occhi davanti ai problemi di salute e ambientali. Io voglio una politica che dia indirizzi, che pianifichi e che detti le linee strategiche in settori vitali per l’Italia. Io voglio che Stato e magistratura lavorino, ognuno nel proprio ambito, sempre e solamente per il bene dei cittadini; non un bene a breve termine ma a lungo termine e per le generazioni future. Su questa visione qualche mio amico ha scritto “è un sogno una politica come l’hai descritta“. Sarà un sogno, ma io spero che possa diventare realtà, non per il bene mio ma per tutti.

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