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La Lombradia ha confermato la continuità

Si sono concluse le elezioni regionali, e l’asse Pdl-Lega ha riconfermato il governo della Lombardia per i prossimi 5 anni; interessante è vedere come la Lega che aveva fatto “cadere” la giunta Formigoni, sancendo la rottura con il Pdl ora abbia portato il suo segretario Maroni a presiedere la regione. I dati del ministero evidenziano che il Partito Democratico è il primo partito della regione, staccando di 10 punti il Pdl e risultando in vantaggio anche sommando assieme i voti di Lega e Maroni Presidente

Ovviamente avendo vinto ha il dovere di governare con i suoi alleati e con il programma che gli elettori hanno approvato con la sua elezione, il suo slogan è stato “la Lombardia in testa” e “il 75% delle tasse in Lombardia“; legato a ciò grazie ad un amico ho trovato un articolo il cui lo stesso Maroni dichiarava l’8 Gennaio scorso cosa avrebbe potuto fare la Regione Lombardia con quei soldi:

  • il bollo auto,
  • il ticket
  • l’accisa sulla benzina
  • si potranno dare libri gratis nelle scuole elementari e medie.
    (fonte LaPresse)

Ovviamente tutti gli elettori della Lega e del Pdl ora attendono che queste misure vengano attuate; ma assieme a tutte queste cose, se parte del gettito delle tasse mantenute in Lombardia fossero date ai comuni per abbattere IMU o IRPEF comunale?

In bocca al lupo al neo Governatore Maroni e a tutti i consiglieri regionali

(Immagine in evidenza presa dal sito www.skytg24.it)

E ora?

Questo sembra l’interrogativo del momento e sembra il mantra di queste ore. Tutti ad interrogarsi sul futuro dell’Italia e come gestire una situazione politica a dir poco complicata e complessa.

L’unica forza politica che può essere contenta del risultato è il Movimento 5 Stelle, raggiungere il 25% dei voti non è cosa di tutti i giorni e di tutti i tempi, non sono un politologo ed un sociologo, ma il gran consenso nasce sicuramente dal diffuso malcontento che serpeggia per la penisola e sicuramente ha attirato i voti di delusi, ma anche di tanti giovani; chi può essere parzialmente contento è sicuramente il PDL che ha dimostrato di “esistere”, anche se il dubbio che mi sorge è capire se il risultato è opera dell’intera macchina organizzativa del Pdl oppure è stato tutto merito di Berlusconi.

Chi sicuramente ne esce sconfitto è il PD, il partito si considerava già vincitore, pensava già di poter consolidare dietro a se una coalizione vincente sia alla Camera che al Senato, un PD che probabilmente in campagna elettorale ha “peccato” di supponenza … il merito che gli va dato è comunque quello di essersi messo in gioco con tutte le primarie fatte tra Novembre e Dicembre 2012, primarie che comunque avevano fatto vedere una certa vitalità, vitalità che forse si è persa per strada.

Abbastanza deludente la coalizione di Monti, se è vero che la sua lista civica ha pochi mesi di vita, gli altri compagni di viaggio quali UDC e FLI una certa organizzazione l’avevano, ma anche i loro risultati sono stati pressoché deludenti.

La situazione certa è che a parte i seggi assegnati, si è assistito ad un sostanziale “pareggio” che non porta nessuno a governare in modo autonomo, ora bisogna capire e vedere chi si deve assumere le responsabilità, in che direzione le assumerà.

La situazione probabilmente sarà più “chiara” anche alla luce dello scrutinio per le elezioni regionali di Lombardia, Lazio ed Abruzzo, con l’esito anche di questo scrutinio probabilmente si potrà capire qualcosa di più e fare ulteriori analisi.

Notizie dal “conclave” laico ….

Grazie ad un amico ho trovato questo articolo sul web che è molto spassoso e che vi riporto per intero, vi riporto anche la fonte per eventualmente andare a leggere altro ancora.

Tratto da Youtrend:

Ci eravamo ripromessi di interrompere (momentaneamente) le nostre pubblicazioni sulle “Voci dal Conclave”, se non altro perché tra oggi e domani la scena sarà interamente dominata dalla elezioni politiche, che vedono milioni di italiani recarsi alle urne sin dalle 8 di questa mattina.

Ma ci ritroviamo a dover fare uno strappo alla regola, perché la notizia è succosa: come i nostri lettori più attenti agli affari vaticani avranno certamente saputo, nei giorni scorsi è stata diffusa la notizia (ufficiale) che i cardinali sorpresi a “twittare” mentre si troveranno nel segreto del conclave saranno immediatamente scomunicati.

Drizzate le orecchie, abbiamo interpellato i giovani vaticanisti dell’associazione “Voces ex sphæris”, esperti nel rilevare le intenzioni di voto dei cardinali in base alle loro dichiarazioni esplicite sul social network “messo al bando” da monsignor Juan Ignacio Arrieta.

Secondo questi vaticanisti, il bonario cardinale di Piacenza risulterebbe in testa con 31 cardinali e 5 novizi in totale (ricordiamo che, in base ad una recente riforma delle procedure, i voti di 10 novizi valgono quanto quello di un singolo cardinale). In particolare, otterrebbe un ottimo risultato il vescovo pugliese dal forbito eloquio (accreditato di ben 6 cardinali). Sempre all’inseguimento il facoltoso prelato di Monza e Brianza, che può contare su un massimo di 27 cardinali, di cui 19 voteranno direttamente per lui e 4 convergeranno sulla sua candidatura da varie diocesi del Nord Italia.

La sorpresa risulterebbe dal numero di cardinali assegnati allo spassoso camerlengo di Genova, che secondo gli umori della Rete potrebbe contare su ben 20 cardinali. Sembra invece lontana dalle previsioni dei giorni migliori il’inappuntabile cardinale di Milano, a cui si attribuiscono 9 cardinali su cui convergeranno i voti dei 4 raccolti dal brizzolato vescovo di Bologna e dal suo camerale omologo di Montecarlo.

Qualche sorpresa potrebbe venire dai cardinali meno accreditati: ne raccoglierebbe sempre 4 l’ex inquisitore barbuto del Sant’Uffizio di Palermo, ma a tallonarlo ci sarebbe nientepopodimeno che l’eccentrico ecclesiarca di Mirafiori dalle sgargianti tonache: nonostante il recente scandalo che l’avrebbe visto reo confesso della violazione dell’ottavo comandamento, ad oggi lo voterebbero ben 3 cardinali e 5 novizi.

A corredo di queste indicazioni generali, i vaticanisti di Voces ex sphæris segnalano un esiguo vantaggio del prelato brianzolo nella sua Lombardia: a votarlo sarebbero un cardinale e sei novizi in più rispetto a coloro che gli preferiscono il cardinal piacentino.

I dati sono stati raccolti tra tutti quei cardinali che hanno twittato esplicitamente le loro inclinazioni su Twitter nei 7 giorni che hanno preceduto la giornata di venerdì 22. Non può quindi sorprendere, data la mole dei dati, che il Vaticano abbia sentito il bisogno di esprimersi contro l’utilizzo del social network a 140 caratteri anche durante la segreta consultazione nella Cappella Sistina.

Segui lo scrutinio dei voti e i primi commenti

Ecco alcuni siti dove poter seguire lo spoglio dei voti

  Ministero Interno elezioni 2013

Legnano elezioni 2013

Sky TG24 Elezioni